Gita fuori porta: Dozza – Borgo Medioevale
Borgo Medioevale Dozza |
E dove ci sta scritto che a settembre o a ottobre non si possano fare gite fuori porta? Tempo permettendo o meno, noi andiamo ovunque anche in autunno o in pieno inverno. L’importante è organizzarsi con un abbigliamento a cipolla. Indossare scarpe comode e impermeabili. Avere in macchina un pratico giacchetto che ripari dalla pioggia o dal vento. In questo modo non ci ferma nessuno!
Ed oggi vogliamo portarvi non troppo lontano da Bologna e poco distante da Imola. In una zona dolce dell’Emilia Romagna. Oggi andiamo a Dozza, uno dei borghi medioevali più belli di Italia .
Descrivere questo piccolo centro e le sensazioni che si possono provare camminando tra le sue vie strette, è un lavoro molto difficile perchè ognuno di noi a seconda del proprio vissuto, ne determina emozioni uniche e personali.
Sicuramente la cittadina di Dozza è un vero e proprio museo a cielo aperto. Grazie alle centinaia di opere realizzate sui muri delle case che la formano. Un abbraccio colorato, ricco di stili diversi attorno alla possente Rocca Sforzesca che si erge all’apice del paese e che segue il tracciato delle antiche mura.
La Rocca voluta e amata da Caterina Sforza, risale al 1250 su precedenti rovine di una fortezza bolognese . Ereditata negli anni da svariate famiglie, di cui l’ultima i Malvezzi Campeggi che ne dimorò fino alla fine degli anni sessanta.
Una visita alla Rocca Sforzesca è d’obbligo. Sia perchè è possibile entrare nello spirito medioevale dell’epoca . Grazie agli appartamenti signorili e ai camminamenti delle torri che sovrastano la città offrendone un panorama a 360 gradi. Sia per buttarsi a capofitto nella storia eno gastronomica di questa meravigliosa terra. Infatti nei sotterranei possiamo trovare l”Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna.
Dozza – Interno della Rocca Sforzesca |
Dozza – Interno della Rocca Sforzesca – Le cucine |
La strada dei Vini e dei Sapori: un vero circuito di storia e tradizione gastronomica
Dozza, come moltissime cittadine emiliane, fa parte di un circuito enogastronomico denominato la Strada dei Vini e dei Sapori. Che permette di scoprirne le delizie del territorio seguendo la stagionalità, ma rendendo soprattutto il turismo un opportunità in più per vivere al meglio la terra che si sta scoprendo.
Nonostante la cittadina offra innumerevoli opportunità di ristorazione. Noi abbiamo preferito portarci da casa il pranzo e approfittare delle comode mura che circondano la cittadina. Scelta che ci ha permesso di osservare al meglio la Rocca e ogni singolo affresco artistico che ne compone la cittadina.
Come raggiungere il borgo di Dozza : informazioni pratiche
Prima di salutarvi alcune informazioni utili per raggiungere la cittadina medioevale. Dozza non è lontana dall’uscita autostradale con la A14. E’ importante uscire al casello di Castel San Pietro Terme. Seguire la direzione per Imola e le indicazioni per Dozza, assolutamente segnalata ottimamente!
Parcheggiare è facilissimo. La presenza di un comodo parcheggio sotto le mura permette di sostare senza fare molta strada. E’ una cittadina in salita ma con una pendenza molto dolce e adatta anche ai bambini accompagnati con il passeggino.
Settembre è il periodo di sagre sia del buon vino e sia per assistere alla Biennale di Arte Contemporanea Muro Dipinto che come potrete immaginare dagli affreschi che ne compongono parte delle case, è un evento sentito molto dagli abitanti e dai visitatori.
E se vi capita di sostare nella Rocca attenzione al Drago Fyrstan che si riposa nel mastio, il qualesi risveglia ogni due anni e solo per due giorni durante FantastikA, il festival adatto ai bambini e ai grandi che credono ancora nelle favole e che vivono di fantasia. Il Drago è visibile tutto l’anno durante i normali orari di apertura del museo mentre la prossima data della Manifestazione è prevista per settembre 2018 in occasione della quarta edizione del festival.
E con queste piccole notizie e questo consiglio di viaggio vi saluto anzi vi salutiamo tutti insieme
Sabrina, Drago Frystan, Davide, Ciopi e Pippo