Italia,  Valle D'Aosta

Un viaggio al centro delle Alpi: il Forte di Bard

Quando a fine marzo, la seconda metà del blog – papà Davide – espresse il desiderio di passare le vacanze estive in montagna piuttosto che al mare, nessuno di noi in famiglia pensava che saremo finiti a camminare e ad arrampicarci in mezzo alla natura in Valle d’Aosta.
Nonostante tutto siamo degli ottimi camminatori e preferire i piedi all’utilizzo della macchina è da sempre un nostro segno distintivo ma da qui a passare una settimana piena, con il solo scopo di scoprire ogni singolo angolo di questa regione, ce ne vuole!
Non ci siamo spaventati e dopo aver fatto acquisti per rimodernare l’attrezzatura da esperti camminatori nordici, prenotato l’alloggio e sistemate le valigie siamo partiti per una nuova avventura: direzione Aosta.
Quattro ore di viaggio, quattrocentosessanta chilometri, tre regioni e qualche sosta all’autogrill per un momento di pausa e siamo giunti nella bassa valle dove ad accoglierci imponente è stato il Forte di Bard.
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Forte di Bard visto dal ponte sulla Dora Baltea
 
 
 
Un breve cenno di storia 
 
Il primo consiglio che ci è stato dato da amici e parenti dal momento che abbiamo espresso la nostra destinazione delle vacanze estive, è stato quello di evitare l’autostrada valdostana e di preferire la strada statale SS26, che oltre ad essere gratuita (ma attenzione ai limiti di velocità sempre!) è soprattutto una strada panoramica che trasmette svariate emozioni.
E se di emozioni dobbiamo parlare sicuramente il Forte di Bard è stato il primo intenso passaggio per conoscere questa meravigliosa regione.
Lo stretto passaggio tra lo strapiombo roccioso e l’impetuosa Dora Baltea, costituisce da sempre un percorso obbligato per chi vuole entrare in Valle d’Aosta.
Complice un invito da parte dell’Ufficio Stampa che si occupa di questa struttura e che ringraziamo per l’opportunità offerta, abbiamo avuto modo di conoscere a fondo questo insediamento fortificato.
I libri di storia ci portano indietro nel tempo e narrano come i primi insediamenti umani vengono collocati già attorno al periodo neolitico mentre dovremo aspettare i romani per averne il primo tracciato, che tagliò a metà la roccia creando la via consolare denominata delle Gallie. Possiamo parlare invece di una vera e propria fortificazione  solamente a partire dal XII secolo con il dominio dei signori di Bard che negli secoli successivi vennero cacciati dal predominio dei conti di Savoia. Una famiglia che ritroveremo spesso in questo viaggio.
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Forte di Bard: bandiera italiana
La costruzione che andremo a visitare non può più considerarsi un castello medioevale ma una vera e propria fortezza dal momento in cui venne ricostruita interamente dopo essere stata rasa al suolo da Napoleone attorno al 1800.Il vilain castel di Bard fu infatti teatro dell’assedio da parte degli uomini di Napoleone che varcando il San Bernardo per raggiungere la Pianura Padana, si ritrovarono la strada sbarrata dalla guarnigione austriaca a difesa della fortezza.

Furono quattordici i giorni di eroica resistenza da parte degli austriaci che ottenendo l’onore delle armi, si ritrovarono anche con l’esasperazione di Napoleone che non accetto la disfatta.

Bisogna attendere circa trent’anni per una ricostruzione con un progetto tipicamente militare e dobbiamo aspettare fino ai giorni d’oggi per avere un importante recupero che ci permette di poter avere in un unico stabile degli spazi adibiti a museo, ma con un occhio all’esperienza educativa.

 

Un viaggio al centro delle Alpi: offerta formativa, museale, didattica
 
L’intervento di recupero che fu avviato nel 1999 sia del Forte che del Borgo sottostante, ha visto la trasformazione in un polo culturale di tutto rispetto. Merita una sosta se decidiate di passare per la Valle d’Aosta. 
Si può scegliere di camminare semplicemente tra le sue alti mura e di ammirarne il panorama sottostante oppure di accedere alle offerte formative e didattiche che si trovano nei vari padiglioni.
Noi abbiamo scelto di passare la mattinata al Museo delle Alpi e alle Prigioni del Forte, che ci sono apparse l’offerta formativa più adatta ai nostri bambini ma le proposte presenti sono molteplici e si adattano a tutte le tipologie di visitatori.
Per tale motivo vi consigliamo di visitare il sito ufficiale dove oltre alle esposizioni permanenti, troverete le mostre itineranti e gli eventi che si susseguono stagionalmente. All’interno potrete trovare anche un albergo in perfetto stile alpino.
Rispettando le direttive della biglietteria, che ci ha chiesto gentilmente di non scattare fotografie all’interno delle aree espositive, abbiamo avuto modo di goderci al meglio ambedue le visite, assaporandone ogni singolo istante.
Abbiamo iniziato il nostro percorso al Museo delle Alpi: composto da ben 29 sale che si snodano tra le caratteristiche morfologiche, geologiche, naturalistiche e climatiche della catena montuosa più importante d’Europa. Una ricca esposizione di brevi video raccontati dai protagonista della vallè, ci ha permesso di capire come la mano dell’uomo sia stata e sia tutt’oggi, causa di una trasformazione non sempre positiva per la montagna.
Un vero e proprio racconto emozionale, che attraverso lo spazio e il tempo ci accompagna nel cuore delle Alpi vivendolo a 360 gradi.
A noi è piaciuto veramente tanto e ci ha aperto un mondo che conoscevamo solo per sentito dire, portandoci nei giorni successivi a porci delle domande sulla realtà delle nostre montagne e sullo stato precario che versa il nostro territorio. Ben visibile stanza dopo stanza, la trasformazione e lo sconvolgimento di una intera popolazione che ha dovuto fare i conti con lo spettro di un isolamento naturale e l’apertura verso un turismo sempre più crescente e di massa.
Differente e meno entusiasmante è stata per noi, la visita alle Prigioni del Forte che composte da 24 celle, ci sono apparse poco coinvolgenti e per nulla trascinanti nel percorso. Le anguste celle che hanno dimensioni ridotte come possiamo leggere nella brochure che viene fornita alla biglietteria, appaiono di nemmeno 1,3 X 2 metri e sono collocate all’interno della Opera Carlo Alberto.
Ad “oggi le prigioni ospitano un percorso tematico multimediale dedicato alla storia del Forte” ed accompagnano il visitatore attraverso filmati, documenti e ricostruzioni a tre dimensioni. All’interno della struttura e lungo la rappresentazione iconografica, veniamo a conoscenza che tra i tanti militari che diedero una mano nella ricostruzione della fortezza, ci fu anche Camillo Benso Conte di Cavour. Il quale, per nulla contento dell’incarico di supervisore dei lavori, prese questa pausa come una immane punizione portando a riflettere sul suo percorso individuale, con l’abbandono della carriera militare per quella politica. Il resto – come ben sappiamo – è storia!!
 
Se avete modo di visitare il Forte nelle giornate di domenica o nei festivi, non mancate di intraprendere in uno spazio ludico e interattivo l’ascensione simulata al Monte Bianco che potrete vivere presso Le Alpi dei Ragazzi. 
Per noi non era giornata – essendo un lunedì – ma sicuramente da quello che ci è stato raccontato da amici e parenti è una esperienza veramente unica, da provare almeno una volta nella vita.
 
A completare i padiglioni od Opere, un area commerciale dove poter acquistare prodotti artigianali, enogastronomici e souvenir; le sale  adibite a conferenze, meeting, dibattiti e seminari; gli spazi dedicati ai laboratori didattici e alle scolaresche e .. tanto ma tanto ancora che è impossibile da inserire in un piccol contenitore come il blog che state leggendo!
 
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Forte di Bard: panorama sulla valle

 

Un viaggio al centro delle Alpi: informazioni per la visita
Il forte si compone di quattro livelli denominati dalla tipologia militare con il nome di Opere e che tra di loro hanno un dislivello importante tra i 400 e i 467 metri di altitudine*.L’Opera Carlo Alberto è la più alta delle strutture ed accoglie oltre alla biglietteria, il museo delle Alpi ed altre esposizioni di importante interesse culturale.

Per raggiungere il punto più alto ed accedere alle offerte formative che vengono proposte, esistono alcuni percorsi adatti a tutte le tipologie di turisti.
Tre sono gli ascensori panoramici che gratuitamente portano ai piani alti e che possiamo trovare ai piedi della fortificazione o all’interno del parcheggio a pagamento denominato multi piano.
La scelta degli ascensori è ottima per i passeggini o per le persone con disabilità motoria.

Se invece vi piace camminare, potete scegliere di lasciare la macchina in uno dei tanti parcheggi gratuiti che si trovano al di sotto del Forte. Da qui camminando lungo l’antica via Francigena e passando per l’affascinante borgo di Bard, potete scegliere di arrivare all’ultimo piano.
Seguendo le indicazioni per l’Opera di Gola, potrete accedere esternamente all’ultima parte del forte, dove troverete una caffetteria e un ristorante con degli ottimi croissant ai mirtilli che non vorrete più lasciare oppure seguendo il cartello dell’Opera Carlo Alberto, il percorso si inerpica internamente fino alle scuderie.

 

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Forte di Bard: entrata sud – Chiesa del borgo

Ma se volete fare come noi e non avete il timore di addentrarvi in mezzo al bosco, potete lasciare la macchina al parcheggio gratuito di San Giovanni. Lo troverete lungo la Strada Statale SS26, la quale costeggia il forte e la Dora Baltea. Da qui potrete raggiungere la chiesetta e il municipio di Bard in poco meno di dieci minuti, grazie agli scalini intagliati nella roccia che sono completamente all’ombra degli alberi.
Appena arrivati all’entrata sud la fatica va premiata e gli ascensori panoramici vi daranno la possibilità di arrivare alla biglietteria con una vista veramente unica. Al termine della visita potrete scendere lungo la strada che esternamente gira attorno al Forte, fermandovi ad osservare il meraviglioso panorama sulla valle oppure come potrete vedere dalle immagini qui sotto, tentare di scalare la montagna con l’ausilio di una corda.

 

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Forte di Bard: scalando (per finta) la montagna

A seconda della scelta formativa che avete pensato, i biglietti e gli orari cambiano permettendo ad ogni tipologia di visitatore di trovare il proprio percorso.
Se siete interessati alla visita di tutte le mostre (ad esclusione delle Alpi dei ragazzi) c’è la possibilità di acquistare un biglietto cumulativo o di prenotare visite guidate direttamente sul sito ufficiale.
Piccola nota molto importante: non buttate via i biglietti a tariffa intera perchè vi daranno diritto a una tariffa ridotta per la visita dei Castelli che troverete lungo la Dora Baltea e che si snodano per tutta la Valle d’Aosta.

 

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Borgo di Bard: la casa trivellata durante attacco del 1800
Passeggiando con il naso all’insù: il borgo di Bard

Prima di prendere la macchina e partire per una nuova avventura in giro per l’Italia e la Valle d’Aosta, merita una sosta  il piccolo borgo di Bard che oltre ad essere cresciuto nel ristretto pertugio tra la roccia delle montagne e il maestoso Forte, è l’esempio più calzante di una delle antiche vie di comunicazione medievale oltre che di epoca romana.

Camminando tra le sue strette viuzze e salutando uno dei centoventi abitanti che sorridendo accolgono i turisti, si possono notare i segni lasciati dal passaggio dell’armata di Napoleone in una delle case collocate al di sotto del forte mentre una arcata a tutto sesto risalente a un viadotto romano è ben visibile all’interno dell’edificio che ospita ad oggi il bar del paese.

Tipico delle zone montane sono le fontane con acqua fresca e potabile come quella che vi mostriamo nella foto sottostante e che è parte del giardino interno di un bar dove abbiamo avuto modo di fermarci a mangiare degli ottimi panini caldi.

Non dimenticatevi di acquistare e di portare con voi delle borracce vi serviranno per i viaggi e le passeggiate in montagna. L’acqua qui è veramente buona e fresca.

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Borgo di Bard: particolare di una fontana – 1997

Siamo giunti alla conclusione di questo piccolo reportage narrativo sul Forte di Bard e il relativo borgo sottostante che ci ha permesso di conoscere parte della storia montanara della regione Valle d’Aosta, dei suoi abitanti e del loro ritmo di vita.
Ringraziamo con tutto il cuore l’Associazione Forte di Bard per averci permesso di visitare gratuitamente e lasciandoci massima libertà una fortificazione così particolare e che ha lasciato bellissime sensazioni.

Nei prossimi giorni avremo modo di raccontarvi tanto ancora e forse vi stancherete dei nostri post/reportage/articoli ma vogliamo mettere nero su bianco questa magnifica esperienza acquisita e vissuta in una valle tutta da scoprire.

Ma prima una domanda: mi sapete dire quale film della Marvel è stato girato proprio qui nel Forte di Bard?

Sabrina – Davide – Ciopi e Mattia

Nota a margine: tutte le fotografie presenti in questo articolo/post sono di proprietà di Sabrina Balugani e Davide Mazzoni e sono state scattate con il consenso dell’Ufficio Stampa e Comunicazioni del Forte di Bard .

Web Content Writer | Blogger e Ghostwriter Navigo nel fantastico mondo del web creando contenuti per blog, siti aziendali, magazine e progetti editoriali. Un occhio alla SEO, un orecchio al tono di voce scalando vette virtuali che diventano reali nelle giornate di sole. Ho una passione per i libri fantasy, le ambientazioni gotiche, la birra irlandese e camminare senza una meta tra i sentieri di montagna.

6 commenti

  • Desire`

    Quale film? Quale film? Voglio saperlo.
    Bella esperienza.
    Io personalmente preferisco il mare alla montagna ma questa e` una di quelle avventure che vanno vissute anche preferendole al mare 🙂

  • sabrina

    Ahihaihii blogger ci ha tirato uno scherzetto veramente brutto e ci ha cancellato i 12 commenti che amiche e fans della pagina avevano lasciato. Non ci facciamo scoraggiare e si continua a lavorare per offrirvi il meglio in futuro

  • Patrizia

    Bellissima location! Ci sono stata nel 2010 e poi di nuovo, ma solo di passaggio, a marzo scorso. La sua posizione è strategica e il forte imponente, per cui si comprende l’importanza che possa avere avuto nella storia… che non conoscevo

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