Italia,  Valle D'Aosta

Castel Savoia: l’amore per la montagna della Regina Margherita di Savoia

Se pensate che la Valle d’Aosta sia solo montagne, passeggiate nella natura e piste da sci vi state sbagliando di grosso. La vallé è anche il paradiso per chi ama perdersi nella storia medievale, girovagare per castelli e fingersi un nobil visitatore tra residenze incantevoli. 
Come nelle favole, Castel Savoia è sicuramente il più fiabesco che abbiamo avuto modo di incontrare durante il nostro viaggio in questa regione e ve ne parleremo in questo post che mischia una naturale passeggiata nei boschi, con un piccolo tour guidato all’interno della residenza della Regina Margherita. 
Ci troviamo nella Valle di Gressoney, non molto distanti dal confine biellese e in un itinerario che si conclude nel comprensorio turistico di Gressoney Saint Jean e Gressoney la Trinitè con la spettacolare vista sul massiccio del Monte Rosa.
Partiremo proprio da Gressoney Saint Jean, per giungere con una passeggiata rilassante l’incantato Castel Savoia e seguiremo le indicazioni per il borgo di Gressoney la Trinitè.
Ve la sentite di venire con noi? Avanti Savoia come direbbe la Regina Margherita durante una delle sue escursioni alpine.
 l'amore per la montagna della Regina Margherita di Savoia
Castel Savoia: l’amore per la montagna della Regina Margherita di Savoia –
Foto di Sabrina Balugani”effettuata in concessione della Regione Autonoma Valle d’Aosta”
La storia di Castel Savoia e l’amore di Margherita per la montagna

Dobbiamo tornare indietro nel tempo – ed esattamente all’inizio dell’anno mille – per trovare una prima presenza della famiglia Savoia sul territorio valdostano. I libri di storia documentano come Umberto Biancamano attorno al 1032 diede via al consolidamento della casa sabauda acquistando pareri positivi come consigliere alla corte del re di Borgogna.
La casata – tra alti e bassi – riuscì a imporsi fino al XX secolo sia nella regione valdostana che in quella piemontese. Molto si è detto come altrettanto si è scritto che è impossibile riassumerlo  in poche righe su un blog di viaggi ma sicuramente una figura, tra le tante della casata sabauda, che spicca maggiormente è quella di Margherita Maria Teresa Giovanna di Savoia.


Consorte di Re Umberto I, esercitò sul marito  come principessa e successivamente come Regina, una forte influenza sul marito oltre che un certo fascino sulla popolazione che ne seguiva le sue uscite pubbliche, con trepidante attesa. Possiamo dire che fu un ottima influencer in tempi non sospetti e senza l’utilizzo dei social network e molti furono gli ammiratori che le dedicarono tributi poetici e menzioni popolari. A lei dobbiamo la menzione più conosciuta e più mangiata di Italia: la pizza margherita.


L’amore per la montagna e per il massiccio del Monte Rosa, furono molto importanti nella decisione di far costruire una residenza sul versante della valle al di sotto del Col Ranzola (fonte wikipedia) nonostante le resistenze di Re Umberto, il quale non ebbe mai modo di soggiornarvi poichè venne assassinato quattro anni prima della conclusione dei lavori.Seppur fregiandosi del termine di castello, la residenza è in realtà una grande villa a tre piani, dove lo stile eclettico spicca maggiormente. Fu la stessa Regina Margherita a commissionare all’architetto di corte, Emilio Stramucci, la costruzione e ne seguì assiduamente il procedere dei lavori fino al loro termine, per poi soggiornarvi negli anni a venire fino al sopraggiungere della morte.

Il tocco medievale spicca maggiormente tra gli innumerevoli stili che sembrano fondersi fra di loro armoniosamente e una particolarità è sicuramente quella della assenza delle cucine che su volere della sovrana, furono costruite al di fuori della residenza a pochi metri dal corpo centrale. Per poter trasportare le vivande ancora calde fu costruita appositamente, una galleria. Adibita a trasporto con dei carrelli elettrici chiusi ermeticamente portavano i pasti cucinati a un ascensore che sbucava direttamente nella sala da pranzo del castello.

Margherita Savoia: spiccano le iniziale in ogni parte
Castel Savoia: il tocco della regina è presente ovunque
Foto di Sabrina Balugani”effettuata in concessione della Regione Autonoma Valle d’Aosta”

Dal 1981 la proprietà del castello è in mano alla Regione Autonoma della Valle d’Aosta, che ha mantenuto intatta parte della struttura, conservandone le decorazioni originali oltre che il bellissimo scalone in rovere. Non presenti all’interno della dimora sono gli arredi originali rimasti in mano ai precedenti proprietari come le due dependance esterne della servitù.
Attorno alla residenza un meraviglioso e curato giardino botanico alpino ci permette di scoprire un migliaio di piante montane e osservare l’opera di innumerevoli insetti che banchettano in piena libertà.

Castel Savoia: scalone in rovere
Castel Savoia: il particolare scalone in legno di rovere
Foto di Sabrina Balugani”effettuata in concessione della Regione Autonoma Valle d’Aosta”

Visitare la residenza montana della Regina Margherita è possibile grazie alle guide esperte che accompagnano con ricordi, fotografie originali e racconti storici parte della dimora: il piano terra con la sala da pranzo ricca di decorazioni alle pareti, il camino e il particolare soffitto di legno; la veranda semicircolare che si affaccia sulla valle e a cui dobbiamo la costruzione di tale splendida dimora e il piano nobile, dove possiamo ammirare gli appartamenti della sovrana e la camera da letto dedicata al principe ereditario Umberto II.

Troverete gli orari di apertura e i costi per visitare la dimora scorrendo l’articolo poco più sotto insieme alle informazioni per raggiungere il Castel Savoia e il borgo di Gressoney Saint Jean. 

Dalla terrazza di Castel Savoia: panorama sulla valle
Castel Savoia: visione sulla valle e su Gressoney Saint Jean
Foto di Sabrina Balugani”effettuata in concessione della Regione Autonoma Valle d’Aosta”



Il nostro consiglio di viaggio: camminando per i boschi come i reali

La passione per la montagna e per le passeggiate nei boschi di Margherita di Savoia è chiaramente intuibile già a partire dalla costruzione di una residenza estiva immersa nel bosco. Una dimora che le permetteva non solo di aprire le finestre e trovarsi davanti allo splendore del massiccio del Monte Rosa ma soprattutto quello di intrattenere i suoi ospiti in piccole passeggiate lungo i sentieri che partivano dalla sua residenza.
E uno di questi sentieri – denominato non a caso passeggiata della regina – permette di giungere il borgo fiorito di Gressoney Saint Jean, il verde Lago di Gover e la frazione di Tschemmonal. Il dislivello del sentiero segnato con il numero 15 è veramente lieve in quanto la partenza è circa 1441 metri mentre l’arrivo è di 1421 con una tempistica di un oretta a passo svelto e forse leggermente di più con un passo più rallentato. Assolutamente adatto ai bambini anche piccoli e con l’utilizzo dei passeggini.
Noi siamo partiti dal centro del borgo fiorito ma potete scegliere di partire direttamente dall’entrata entrata di Castel Savoia (troverete le indicazioni che sulla sinistra del portone esterno) e permette di avere una visuale sulla conca di Gressoney Saint Jean veramente bella oltre che incontrare lungo il sentiero piccoli pascoli di mucche e tori, insetti indaffarati nel loro lavoro e coraggiose galline molto socievoli.
A metà del percorso ad accogliere i viandanti e permettere loro di stendere un telo sull’erba si trova il lago di Gover, che noi abbiamo evitato per proseguire lungo il sentiero in direzione della frazione di Tschemonal.
Passeggiata della regina - segnavia 15
Passeggiata della Regina: sentiero segnavia numero 15
Foto di Sabrina Balugani”effettuata in concessione della Regione Autonoma Valle d’Aosta”
Giunti alla frazione sopracitata (e sempre più difficile da scrivere) potete continuare per un paio di orette e raggiungere il successivo borgo di La Trenitè oppure tornare indietro. Le strade da utilizzare sono esattamente due: tornare indietro dal sentiero numero 15 che diventa leggermente in salita oppure attraversare la strada che vi apparirà alla vostra destra e seguire il fiume, passando in mezzo al verdissimo campo da golf. Attenzione ho scritto in mezzo e non all’interno anche se i vari alt qui non si passa senza autorizzazione sono ben evidenti.
Se scegliete quest’ultima strada troverete un sentiero totalmente piano e assolutamente largo e adatto a tutte le tipologie di escursioni. Vi ritroverete a Gressoney Saint Jean in poco meno di mezzoretta e potrete cosi visitare la bellissima e fiorita cittadina, meta di turismo invernale e di grandi campioni mondiali.
Noi abbiamo deciso di fermarci a mangiare un tagliere di salumi e formaggi locali nella Panetteria Pasticceria Follis che funge anche da piccolo bar con una comoda e ben posizionata terrazza. Abbiamo trovato un gruppo di lavoro giovane e pieno di voglia di fare, ed uno dei proprietari – un giovanissimo ragazzetto biondo – si è seduto con noi e ci ha spiegato come raggiungere un altro sentiero oltre che darci informazioni circa il meteo.
Abbiamo mangiato bene, bevuto un ottima birra e chiacchierato in allegria prima di tornare alla macchina con le ossa stanche, l’ennesima calamita da attaccare al frigo e negli occhi meravigliosi panorami.
Un tagliere di salumi e formaggi valdostani
Pasticceria Follis: tagliere di salumi e formaggi



Informazioni pratiche per Gressoney Saint Jean e il Castel Savoia

 
 
Raggiungere la conca di Gressoney Saint Jean significa abbandonare la strada principale e salire dalla bassa valle fino a una altitudine di 1385 metri.
Se provenite da Aosta, il punto da tenere sempre a mente è il Forte di Bard (strada statale 26 oppure autostrada A5); come avrete letto nel nostro precedente post, la fortificazione sembra sorvegliare tutta la valle e a proteggere i viandanti con le sue imponenti mura militari (in caso vi sia sfuggito – qui troverete l’articolo).
Passato il Forte e raggiungo il bivio a Pont Saint Martin  la strada da prendere è la regionale numero 44. Passaggio obbligatorio per l’abitato di Lillianes, Fontainemore e l’ampia conca di Issime, dove la presenza della popolazione walser è ancora ben visibile sia per la lingua parlata che per le particolari costruzioni in legno delle case.
Chiaro esempio della presenza della popolazione vallesana è l’abitato di Gaby che troverete lungo la strada principale. Lo strabiliante miscuglio di lingue franco provenzali che avrete modo di leggere e sentire dai suoi abitanti vi stupirà e vi meraviglierà.
All’ingresso meridionale del borgo di Gressoney Saint Jean nella località Belvedere, una breve salita vi accompagnerà al parcheggio del Castel Savoia dove gratuitamente potrete lasciare la vostra automobile oppure proseguendo verso il borgo di Saint Jean (un paio di chilometri, niente più!) la presenza di moltissimi parcheggi gratuiti sono a disposizione dei turisti e dei suoi visitatori.La visita a Castel Savoia si svolge principalmente con l’ausilio di una guida in lingua italiana in piccoli gruppi da 25 partecipanti e prima di procedere bisogna prenotarsi presso la biglietteria che troverete affianco al corpo centrale della dimora, dove una volta c’erano le cucine. Qui troverete anche i servizi igienici. Il costo per la visita che dura poco meno di mezzora è di cinque euro biglietto intero, ridotto 3,50 e 2 euro dai 6 anni ai 18 anni. Tante agevolazioni sono presenti sul sito dell‘Ufficio del Turismo LOVEVDA come gli orari che cambiano a seconda della stagione.

E’ possibile scattare foto e riprese video, con dispositivi privi di flash,assolutamente vietate le aste per i selfie mentre per esigenze di arredi (i pavimenti originali in legno) gli animali sono ammessi solo di piccola taglia e in braccio al padrone o in apposite gabbiette.

Siamo giunti alla fine di questo post e come sempre saremo lieti di leggere i vostri commenti, le vostre domande e perchè anche le vostre perplessità. Se avete dubbi o volete chiarimenti in merito siamo a vostra completa disposizione e per continuare a seguire le nostre avventure, la galleria di instagram è aggiornata quotidianamente con immagini dei nostri viaggi. Vi aspettiamo !

Sabrina, Davide, Mattia e Ciopi

* Tutte le fotografie qui presenti sono state “effettuate in concessione della Regione Autonoma Valle d’Aosta” *
** Alcuni cenni storici, particolari architettonici provengono da siti esterni come wikipedia, ufficio del turismo della Valle d’Aosta. Non sono stati copiati ma solamente utilizzati per arricchire il racconto **

Web Content Writer | Blogger e Ghostwriter Navigo nel fantastico mondo del web creando contenuti per blog, siti aziendali, magazine e progetti editoriali. Un occhio alla SEO, un orecchio al tono di voce scalando vette virtuali che diventano reali nelle giornate di sole. Ho una passione per i libri fantasy, le ambientazioni gotiche, la birra irlandese e camminare senza una meta tra i sentieri di montagna.

17 Comments

  • Alice Witt

    Non è la prima volta che leggo post dedicati a questa residenza sabauda e mi è venuta voglia di andarci. Sono una patita di dimore storiche e della storia dei regnanti d'Europa. Sono certa che mi divertirei. L'entrata non è nemmeno troppo cara.

  • Valeria

    Che castello incantevole! Non sono mai stata a Gressoney, ma adoro la montagna e in particolar modo i castelli. Prima o poi vorrei riuscire ad andare in Valle d'Aosta, che so essere piena di forti e manieri da favola!

  • Giovy Malfiori

    Dei Savoia conosco bene le zone "d'oltralpe", quelle francesi, luoghi che mi sono piaciuti molto. Pur essendo laureata in storia, ho sempre approfondito poco il ramo italiano di questa famiglia e mi sa che dovrei rimediare. Lo dico sempre: devo mettere più Val d'Aosta nei miei viaggi.

  • MaMaglia

    Lo scalone da solo merita la visita, è bellissimo! Io non ci sono mai stata ma amando alla follia ville e castelli, e le vite dei loro proprietari, sono certa che questo luogo magico mi conquisterebbe!

  • Stefania C.

    La scala in legno è meravigliosa. Mi stai sempre più convincendo a considerare la Valle come prossima regione da visitare, tra castelli, dimore d'epoca e sentieri ci sono tantissime cose da vedere e fare.

  • Paola Annoni

    Davvero bellissimo questo castello… Nella mia ignoranza non l'avevo mai sentito nominare 🙂 Sono stata con amici in Val d'Aosta a gennaio, ma è stato un tour de force di vini, salumi e formaggi… Mi toccherà tornare per una parte più "attiva" 🙂

  • Katia Divina

    Ma sembra di vivere nel mondo delle fiabe tra castelli e regine! A vedere il paesaggio intorno, non mi meraviglio che il castello sia stato costruito proprio qui.

    Ma la visita dura solo mezz'ora? E' perché ci sono delle sale chiuse al pubblico?

    • sabrina

      Si la visita dura poco e può prolungarsi in caso di domande dei visitatori alla guida che è sempre disponibile e attenta. Alcune parti della Residenza sono per motivi vari chiuse al pubblico e altri non appartengono alla Regione ma a una fondazione esterna.

  • Unknown

    Sembra davvero meraviglioso questo castello immerso nel verde dei boschi. Mi piacerebbe molto visitarlo, così come la Valle d'Aosta in genere, che mi affascina molto. Bella anche la vostra passeggiata! 😀

  • Cristina Giordano

    Sono stata in Val d’Aosta anni fa e c’era davvero di tutto, borghi carinissimi ricco di fiori e molti castelli sui cocuzzoli delle montagne. Mi sarebbe piaciuto visitarne almeno uno, mi segno il nome di questo castello favoloso

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