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Intervista a Lisa del blog Tre valigie

La rubrica dedicata alle interviste e ai blog di viaggio con consigli, informazioni e tante tips è tornata più carica che mai!

In questo articolo avremo modo di chiacchierare con Annalisa Spinosa della passione per i viaggi low cost, per la lettura e il mare. E come è stato il suo percorso per aprire il suo primo blog, tre valigie.

Buona lettura.

Che ne dici di parlarci di te anzi di voi ? 

Ciao! Piacere. Sono Annalisa, Lisa per gli amici. Abito a Gaeta, sulla bellissima costa laziale. Una passione sfrenata per i libri, che compro e leggo con una voracità incredibile, e una dipendenza assoluta dal mare, dall’aria che sa di salsedine, dal rumore delle sue onde.

Una predilezione, quella per il mare , che condivido da sempre con mio marito Alessandro, assieme alla passione sfrenata per i viaggi on the road. Abbiamo collezionato moltissimi road trip, e anche quando è nata nostra figlia Giada, abbiamo cercato di abituarla fin da subito al nostro stile di viaggio.

Quale è stato il primo pensiero che ti ha fatto premere il tasto pubblica di Tre Valigie?

L’idea del blog è arrivate durante le ultime vacanze in Sicilia, sulla strada del ritorno. Abbiamo vissuto delle esperienze belle ed intense. Ed ho subito pensato di trascriverle per ricordarle meglio.

Così è nato il sito Tre valigie,  un taccuino di viaggio che non solo possa far rivivere sia a noi che a nostra figlia i viaggi intrapresi insieme, ma che possa essere d’aiuto ad altre famiglie viaggiatrici in cerca di consigli utili per l’organizzazione di un viaggio on the road, sugli itinerari più idonei, sugli hotel baby friendly.

Essendo amanti dei viaggi in macchina, il nostro bagaglio deve essere ridotto al minimo e mai invadente. Per questo abbiamo messo un limite alle valigie da caricare in auto. Siamo tre, una valigia a testa deve poter bastare. Ecco quindi da cosa deriva il nome del sito: Tre valigie.

Quale è stato il viaggio più bello e quello che ha deluso?

Il viaggio più bello sicuramente un road trip a spasso per l’America, quando ancora non eravamo genitori. Un esperienza magnifica, che ha permesso di passare dalla meravigliosa costa californiana, viva, solare e affollatissima, agli scenari desertici del Nevada, fino a portarci a Las Vegas.

Un susseguirsi di territori così diversi tra loro, eppure così vicini, che ci hanno deliziato con i loro repentini cambi di paesaggi, col loro alternarsi di profumi, di etnie e di colori.

Diversamente l’ultimo viaggio a Parigi, senza ombra di dubbio è quello che mi ha deluso maggiormente. Ricordavo una città florida, verdeggiante, molto curata. Ho trovato invece tanto disordine, molta povertà, visibile in ogni angolo, strade disastrate e marciapiedi impraticabili.

Il verde ha lasciato posto al grigio. Le fontane del Trocadero senza zampilli e la Torre Eiffel completamente blindata, mi hanno fatto perdere l’entusiasmo. Inoltre, ho trovato troppe armi in vista, troppi controlli, che seppur comprensibili, magari andrebbero fatti con più discrezione.

Cosa ti piace portare a casa dopo un viaggio?

Un tempo, presa dall’enfasi, tornavo a casa carica di souvenir, tanto che da tre valigie mi serviva un ulteriore trolley per il ritorno.

Molti da regalare ad amici e parenti, qualcuno per noi. Poi mi sono resa conto che sarebbe stato meglio sostituire le “cineserie” che si trovano un po’ ovunque, con un unico ricordo, ma autoctono.

E quindi invece delle solite calamite, ho cominciato a collezionare oggetti d’arte locali, come i velieri fatti a mano della costa francese, le ceramiche portoghesi, gli oggetti intagliati nel legno etc.

Prodotti unici, che dall’angolo in cui hanno preso posto in casa, subito mi riportano al luogo in cui li ho comprati. Non mancano mai inoltre, i prodotti gastronomici.

Conserve, formaggi, salumi, riso, olio e vino lavorati nella zona che ci ospita, e che una volta tornati a casa divengono i protagonisti di una cena a tema con gli amici.

Siete alla ricerca di una esperienza particolare?

Per noi la ricerca del piatto tipico è essenziale quanto la visita alla cattedrale della città che ci ospita. Per cui posso dire che siamo quasi esperti di prodotti locali di qualità.

L’accoppiamento che più mi è rimasto nel cuore sono le cozze alla marinara servite con le patatine fritte, le moules frites della costa basca.

Ma anche la paella alicantina non è da meno. Raramente sono rimasta delusa da qualche pietanza, ma una cosa che mai mangerei nella vita sono senz’altro gli insetti!!! Li lascio volentieri agli intenditori.

Web Content Writer | Blogger e Ghostwriter Navigo nel fantastico mondo del web creando contenuti per blog, siti aziendali, magazine e progetti editoriali. Un occhio alla SEO, un orecchio al tono di voce scalando vette virtuali che diventano reali nelle giornate di sole. Ho una passione per i libri fantasy, le ambientazioni gotiche, la birra irlandese e camminare senza una meta tra i sentieri di montagna.

6 Comments

  • Silvia

    Condivido a pieno con Lisa il perché iniziare a scrivere il blog, è lo stesso motivo che ha spinto anche me: trascrivere per ricordare, per imprimere un ricordo e delle impressioni 🙂 per il resto mi ha colpito la delusione di Parigi, ci sono andata l’ultima volta un paio di anni fa e vorrei tornarci! Son curiosa di vedere se la ritrovo come me la ricordo ora, spero di non rimanere delusa anch’io!

  • Cristina

    Mi dispiace per Parigi! Io ci tornerò quest’estate dopo tempo e spero di non trovarla così! Grazie di avermi fatto conoscere questo blog, offre un sacco di spunti interessanti!

  • anna di

    Il blog di Annalisa lo seguo da un po’ di tempo e mi piace non solo la genuinità con cui racconta le sue avventure, ma anche il fatto che parla dei viaggi con la figlia con naturalezza, senza focalizzare tutto sulla figlia. Inoltre in molti viaggi mi sento vicina a lei, come il viaggio fatto nei deserti degli USA. Continuerò a segurvi entrambe 🙂

  • Michela

    Anche per me il
    Viaggio più bello è stato l’on the road in america! Ho amato questo paese e vorrei tanto tornarci! Diversamente ho amato anche Parigi..la mia città preferita. Però ogni viaggio è diverso e non ha tutti può piacere un posto

  • Cristiana

    Anche io ero una che di ritorno dai viaggi portava a casa calamite, bambolotti ecc per amici e parenti, spesso comprati all’ultimo più per il senso di doverlo fare che per altro. Poi ho smesso, focalizzandomi di più sul ricordo, sulla foto e a seconda del luogo in cui mi trovavo, su qualcosa di tipico del posto.

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