
Grotte di Oliero: in barca nel lago sotterraneo
In questi ultimi anni abbiamo scritto molto di escursioni in montagna. Abbiamo toccato cime innevate e sentieri più o meno impervi ma sempre con lo sguardo concentrato verso l’alto. Raramente ci siamo posti domande su cosa ci fosse al di sotto di noi. Fino a qualche settimana fa. Quasi per caso abbiamo scoperto la possibilità di entrare nel cuore della montagna senza essere speleologi. Una bellissima e interessante escursione presso le grotte di Oliero e una gita in barca nel lago sotterraneo sta per arrivare ma prima di tutto la sicurezza. Caschetto in testa e giubbotto di salvagente prima di prendere la barchetta che con grande stupore per grandi e piccini, ci accompagnerà ben sotto l’Altopiano di Asiago. Pronti? Via!
Le grotte di Oliero e la loro formazione

“Immaginate un grande catino pieno di acqua con dei buchi sul fondo” è la descrizione che più si avvicina alla formazione di roccia e grotte che compongono il complesso cavernicolo dell’Altopiano di Asiago.
L’acqua che penetra dal terreno sovrastante, attraverso una costante attività chimica arriva a corrodere le pareti rocciose creandosi una via di fuga verso l’esterno. Questo tipo di terreno definito nel gergo più tecnico suolo carsico, a noi da l’idea di una grande spugna che trattiene in sé i liquidi con cui viene in contatto.
Dalle profonde cavità nel comune di Valstagna, troviamo l’origine del fiume Oliero, considerata la fonte più importante della regione e del territorio. Ed è qui che possiamo visitare le omonime grotte. In totale sono quattro: il còvolo degli assassini, che è ubicata a una trentina di metri sopra al fiume e sembra servisse per nascondere i banditi assodati da Ezzelini da Romano, che in epoca medioevale era il padrone della terra. La grotta delle sorelle, in secca come la precedente, dedicata a Elisa e Antonietta Parolini che erano le figlie del proprietario terriero e scopritore del terzo sbocco del fiume, che andremo a visitare con l’ausilio delle bravissime Guide Naturalistiche Ambientali. E in ultima, il còvolo dei veci talmente bella da ammirare quanto inaccessibile.

Il còvolo dei siori – La grotta Parolini
Abbiamo parlato di quattro sbocchi presenti all’interno del parco naturale ma solo una grotta è aperta al pubblico. E’ dedicata ad Alberto Parolini che nel 1822 fu il suo scopritore e che dieci anni dopo, la rese accessibile agli altri. Il naturalista e botanico veneto è un personaggio molto conosciuto in Veneto e a lui si devono le bellezze di alcuni giardini botanici oltre che la possibilità di studiare il raro esemplare di Proteus Anguinus. Un anfibio cavernicolo particolarmente lento e cieco che lo stesso Parolini introdusse dalle Grotte di Postumia in Slovenia, nelle cavità del fiume di Oliero.
Concentriamo la nostra attenzione sulla grotta di Parolini, che andremo a visitare dopo aver indossato un caschetto e un giubbetto salvagente, senza dimenticarci di metterci una maglia a maniche lunghe. Eh si! Perché all’interno della grotta la temperatura si mantiene costante tra i 9/12 gradi e se è assolutamente piacevole in una giornata di caldo afoso, l’umidità penetra nelle ossa molto facilmente. La cavità nella roccia ha una grandezza di circa 90 metri di lunghezza e una profondità del lago sotterraneo di 13 metri. Al suo interno possiamo trovare stalattiti calcaree che misurano anche 14 metri formatesi in 40 mila anni di storia.
Il museo di Speleologia e la ex cartaria Parolini – Il parco naturale
L’entrata al Parco offre tantissime opportunità per conoscere il territorio dell’Altopiano dei Sette Comuni e delle attività che si svolgevano attorno al fiume Oliero. Compreso nel prezzo del biglietto (le indicazioni le troverete in fondo a questo post) si può visitare il museo di Speleologia e Carisimo, dove viene spiegato in maniera chiara e dettagliata la formazione delle grotte oltre che la presenza di acquari dove si possono conoscere da vicino alcuni esemplari di protei. Sempre sullo stesso piano del museo di speleologia, troviamo il museo della carta che è dedicato alla attività imprenditoriale della famiglia Parolini. Dalle prime macchine fino ai giorni nostri con uno sguardo al futuro della carta.

Grotte di Oliero: informazioni pratiche sulla visita
Il Parco Naturale di Oliero si trova in Veneto a pochi chilometri da Bassano del Grappa, in Valsugana. Consigliamo di seguire le indicazioni per Trento Valsugana e impostare il proprio navigare sui comuni di Oliero o di Valstagna. Una volta raggiunta le località si attraversa il ponte sul Brenta (non potete proprio sbagliarvi) e un ampio parcheggio gratuito è a disposizione delle macchine e abbastanza largo per i camper.
Il complesso delle grotte di Oliero è aperto al pubblico da marzo ad ottobre seguendo un calendario di orari che varia mese in mese. Troverete informazioni ed aggiornamenti sulla pagina di Facebook e sul sito ufficiale. Vi consigliamo prima di partire di dare una occhiata se il sito è aperto in quanto la quantità di acqua in precipitazione può causare la chiusura della grotta principale.
Il prezzo del biglietto* è di 10 euro (ridotto a 8 per bambini dai 5 anni) e comprende l’entrata al parco, i due musei e la visita alla grotta con l’ausilio della guida. In alternativa, se decidete di non scendere in grotta, si può acquistare un biglietto per il parco e i musei a prezzo ridotto. Per agevolazioni e biglietti con specifiche card è sempre bene fare riferimento al sito ufficiale del Parco.
Una volta acquistato il biglietto vi consigliamo di scendere subito all’imbocco della grotta Parolini (circa cinque/otto minuti di camminata) per prendere il numero, che vi permetterà di fare il giro in barca. In giornate di massima affluenza il tempo tra un viaggio e l’altro è molto alto. Nessuna paura! C’è tantissimo da visitare e le altre tre grotte sono a pochi minuti di distanza. Se poi siete fortunati come lo siamo stati noi potete trovare all’opera un gruppetto di sub che si immergono nelle fredde acque del fiume Oliero per una attività di ricerca.
Biglietto alla mano – tenete sempre il biglietto con voi – si sale in barca dopo aver indossato un caschetto con apposita cuffietta usa e getta e un giubbotto di salvataggio. Ogni imbarcazione ha una capienza di 10/12 persone e la visita dura circa 30 minuti comprensiva di spiegazione da parte di una abile guida. Un primo tratto è in barca sul lago e una parte è a piedi all’interno della grotta. Tutto sotto l’occhio attento degli esperti naturalisti.
Assolutamente sconsigliato a chi soffre di claustrofobia
Nell’edificio della biglietteria si possono trovare i servizi igienici e un bar con la possibilità di fermarsi a mangiare panini, pizza al taglio e fette di torta. Tavoli sia all’interno che all’esterno sono a disposizione della clientela. In alternativa si può stendere un telo sull’erba nell’ampio parco portandosi il pranzo da casa (e come al solito i rifiuti si buttano negli appositi cestini!).
E prima di salutarvi alcune considerazioni sono d’obbligo: lo abbiamo già scritto ma lo ripetiamo: evitate di entrare se soffrite di claustrofobia. La sensazione è veramente forte seppure interessante grazie alle guide che sanno come tenere impegnata la mente.
Ma i bambini possono entrare? Certamente! Come dimostra la faccia soddisfatta della Ciopi .

Troviamo inoltre che questo tipo di attività è adatta ai bambini al di sopra dei sei anni che possono capire oltre che leggere le istruzioni che vengono imposte dalla direzione. Una di queste è fondamentale: non si toccano le stalattiti e le pareti rocciose per non comprometterne la loro formazione che dura da centinaia di anni. Alla fine chi siamo noi per decidere come deve muoversi la natura?
E con questo abbiamo terminato il nostro percorso nel cuore della montagna ma se volete continuare a seguire le nostre avventure potete connettervi a Instagram, dove l’ hashtag #iviaggidiciopilla è continuamente aggiornato e pronto per tutti voi. Potete seguirci su pinterest, twitter e su telegram. Oppure lasciandoci un commento proprio qui nel blog. Noi siamo già pronti per una nuova avventura e voi?
Sabrina e Davide
*I prezzi fanno riferimento ad Agosto 2019
7 Comments
Sara
Un posto bellissimo, davvero non lo conoscevo ma mi ha incantato!
Katja
Non posso far altro che segnarmi le Grotte di Oliero: tu non sai quante volte ho fatto la Valsugana da Trento per raggiungere Bassano del Grappa e ignorare l’esistenza di queste!
Dall’altra parte, questa è una molto interessante se la si conosce. Dovrò organizzarmi meglio 🙂
SaBriNa
Prima di entrare in questo mondo di grotte e folletti pensavo che la Valsugana fosse solo la polenta! Ahahah andiamo bene!
Sara Chandana
Questo è l’esempio lampante che si può viaggiare, e farlo bene, vicino casa. E il sorriso è impagabile. 🙂
SaBriNa
Si cerca sempre la felicità a chilometri di distanza ma senza pensare che la vera essenza della bellezza è dietro l’angolo
Raffaella
Non sono mai stata attirata dall’esplorazione di grotte sotterranee. Almeno non fino a pochi anni fa, quando ho scoperto che in realtà mi piace moltissimo e che non mi stancherei mai di leggerne o di andarle a visitare. Queste grotte in particolare non le ho ancora visitate, ma da come le avete descritte sembra che ne valga la pena. Le metterò nella mia lista e vi farò sapere. 😉
Claudia
Non ho mai visto queste grotte, ma l’idea della barca mi piace davvero molto.