Premilcuore: il borgo, le cascate e la grotta urlante
A soli 50 km da Forlì, immerso nel fitto bosco della valle del fiume Rabbi, si trova un piccolissimo borgo dal tenero nome: Premilcuore. Fino a pochissimi anni fa questo angolo di Romagna, non era toccato dal turismo di massa. In estate quando il caldo afoso della città non faceva respirare e non si voleva correre il rischio di rimanere imbottigliati nel traffico proveniente dal mare, ci si rifugiava sugli Appennini Tosco Romagnoli. Ad accogliere il viaggiatore c’erano le piscine naturali e le suggestive cascate del gelido fiume conosciuto anche con il nome di Acquaviva. I più coraggiosi si tuffavano nella profonda Grotta Urlante e i meno audaci si accontentavano della arietta che proveniva dalla cascata della Sega. Tutto attorno il silenzio del bosco interrotto solo dallo scorrere dall’acqua.
… uno dei luoghi più suggestivi per la balneazione in Italia (Financial Times)
E se fino a qualche anno fa questo piccolo e silenzioso angolo di paradiso era poco conosciuto, con il passare degli anni è stato preso d’assalto dal turismo di massa. Un intenso passaparola, spettacolari fotografie delle sue cascate pubblicate sui maggiori social e articoli dedicati hanno una certa rilevanza. Certo che, in un epoca in cui i piccoli borghi si spopolano, una ventata di freschezza turistica fa sempre piacere. E se in questo bicchiere mezzo pieno ci mettiamo la tenacia dei romagnoli oltre che l’allegria e la cordialità, Premilcuore sta vivendo una seconda giovinezza.
Un area camper attrezzata (presso agriturismo Ridolla) e un paio libere, B&B e Case Vacanze aperte tutto l’anno sono un contorno perfetto per chi vuole passare una vacanza in mezzo alla natura. Che si scelga di sostare per alcune ore o per più giorni, una escursione in mezzo alla natura è sempre una bellissima esperienza. Noi siamo partiti dal centro abitato e ci siamo incamminati alla ricerca delle castagne che si sono fatte attendere molto e il cui raccolto è stato molto scarso. Sarà che di autunno c’è solo il nome sul calendario perchè le temperature dicono tutto il contrario.
Dove si trova Premilcuore e come raggiungere il borgo
Premilcuore è un comune della provincia di Forlì – Cesena, ubicato sull’Appennino Tosco Romagnolo, in un’area che si estende lungo le pendici nord occidentali del Monte Arsiccio. Ha una altitudine di circa 500 metri s.l.m e la presenza di un fitto boschi e una campagna tipicamente dolce, lo rende adatto alle attività di pastorizia.
Insieme a Bagno di Romagna, Santa Sofia, giusto per citare alcune città, fa parte dell’ampio Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Ilquale offre attività ludico ricreative ed escursioni mirate a sensibilizzare un approccio sostenibile verso la natura.
Raggiungere Premilcuore è abbastanza facile e non presenta strade tortuose da percorrere. Esistono due alternative per raggiungere il borgo: la prima che consigliamo e che abbiamo avuto modo di provare, è l’utilizzo della A14/E45 Bologna Taranto. L’uscita sarà quella di Forlì per poi seguire le indicazioni per la località di Predappio, Rocca San Casciano e Premilcuore (SS72Bis). Se invece provenite da Firenze la direzione da prendere è la SS67 direzione Portassieve, San Gaudenzo con un tempo di tragitto di quasi due ore con una strada che appare alquanto tortuosa. Giunti in paese potete usufruire dei parcheggi liberi che si trovano facilmente vicino al borgo. Ahimè! Premilcuore non è servita da una linea ferroviaria. Da Forlì e da Firenze è possibile usufruire dei servizi di bus della linea extraurbana 129*
Seguendo il fiume Rabbi : escursione nella natura
La (micro) escursione che andremo a sostenere si fermerà alla cascata della Sega e alla grotta urlante ma si può proseguire oltre, essendo considerata la terza tappa del Cammino di Assisi sul territorio romagnolo. La parte che affronteremo non presenta grandi difficoltà ed è adatta anche ai bambini che deambulano da soli. Il dislivello è veramente minimo con una forte umidità che possono rendere scivolose le foglie cadute a terra. Consigliamo sempre scarpe comode e con una buona presa sul terreno.
Il punto di partenza sarà il centro abitato di Premilcuore. Ai nostri occhi si presenta un piccolo agglomerato di case che fanno da contenitore alla Rocca dei Conti Guidi, primi signori del feudo già attorno al 1100. Purtroppo innumerevoli sono stati i danni causati dalle lotte di potere, dai terremoti e dalle guerre che ne hanno stravolto il nucleo originale. Si rimane ugualmente incantati e il percorso inizia nei migliori dei modi.
Seguiamo le indicazioni per la caserma dei carabinieri, dove troviamo un ampio parcheggio che si snoda in due strade. A destra, scendendo verso il fiume, il sentiero porterà ad una area attrezzata per i pic nic (con camino per mega grigliate) e a una prima piscina d’acqua naturale. Saltando da un sasso all’altro, si sopraggiunge a una piccola cascata che pensiamo sia quella che viene chiamata seghetta.
Le indicazioni sono minime ma ci fanno capire che bisogna tornare indietro per proseguire verso la cascata più grande. Lasciandosi alle spalle il sentiero che scorre lungo il fiume, si passa davanti all’area camper a pagamento di proprietà dell’agriturismo. In alternativa se preferite non immergervi con i piedi nelle fredde acque, si può direttamente salire dal parcheggio per la strada a sinistra. Qui passano le macchine a forte velocità e l’attenzione con i bambini è molto alta.
Gorga della Sega: il primo grande salto da fotografare
Una volta giunti davanti in prossimità dell’agriturismo, ci dirigiamo a destra incontrando sulla nostra strada una antica abitazione in pietra. Affrontiamo una leggera salita nel fitto bosco fino una piccolo ponticello che si divide in un bivio. Le indicazioni lasciano molto a desiderare e l’unico modo per non perdersi è quello di seguire il rumore dell’acqua. Si giunge una cinquantina di metri dopo alla gorga della sega, dove la potenza del fiume e il vento hanno letteralmente segato lo strato roccioso, creando così un magnifico salto.
La roccia è molto scivolosa e la temperatura è veramente bassa che, solo gli audaci possono affrontarne il suo gelido scorrere. Torniamo indietro e incominciamo a salire fino ad arrivare al Ponte a Scanno, con una mezzoretta di lenta camminata.
Il “nuovo” ponte a Scanno e la grotta urlante
Al di sotto del nuovo ponte – ricostruito dopo il crollo dell’antica arcata – troviamo una profonda gola che è stata formata dalle gelide acque del fiume Rabbi e che conosciamo con il nome di grotta urlante. Lo scorrere dell’acqua impetuosa si getta nella sottostante piscina naturale ed assume un suggestivo color verde che diventa piano piano più scuro nella parte più profonda.
Si può scegliere di osservare il gorgo dall’alto – trovando un paio di scalini a sinistra dopo il ponte che scendono – oppure percorrendo a destra il bosco scendere di qualche metro e trovarsi direttamente nella pozza naturale d’acqua. Qualsiasi sia la decisione che prenderete fate estrema attenzione. Si scivola! E per tornare indietro? Noi azzardiamo direttamente lungo il fiume tra un salto e l’altro sulle rocce ma non tutti sono così abili da poterlo fare. In alternativa si torna al ponte e si prende la strada del ritorno.
E per mangiare? Beh direi che qui c’è un’ampia scelta di agriturismi, locali e bar che sanno come si cucina e lo fanno pure bene. Noi abbiamo avuto modo di fare colazione al bar Il caffè che si trova in Piazza dei Caduti ma dal numero di turisti che sostavano a Premilcuore, ogni locale ha sicuramente tanto da offrire.
Siamo giunti alla fine di questa breve ma intensa escursione nella natura e lo abbiamo fatto seguendo i sentieri più conosciuti e frequentati. Se volete dare una occhiata alla numerose fotografie scattate, il canale social di Instagram è quello che farà al caso vostro.
Sabrina e Davide
2 Comments
Angelo
Purtroppo pochi giorni fa una giovane vita si è spezzata , proprio in quel posto e per via di quelle rocce scivolose R.I.P.
SaBriNa
Leggiamo la notizia con grande dolore e facciamo le nostre sentite condoglianze alla famiglia.