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Monte Lussari: tra meraviglie e leggende

Vi è mai capitato di visitare un luogo dopo averlo scoperto su un social network? Nell’era di internet non è così difficile essere attratti da immagine pubblicate e condivise. E noi di I viaggi di Ciopilla non siamo da meno. Attratti dalle fotografie invernali del Monte Santo di Lussari abbiamo inserito questo luogo nella terza tappa di un viaggio a spasso per il Friuli Venezia Giulia.

Se ci avete seguito fino a qui, saprete che abbiamo deciso di vivere una estate gironzolando per l’Italia. Siamo partiti in direzione Friuli Venezia Giulia fermandoci a Sacile, il magnifico giardino a cielo aperto della Serenissima, per poi spostarci a Barcis. Una passeggiata in un vero e proprio canyon immerso nella natura, percorrendo a piedi quella che un tempo era la strada della Valcellina. Piccole tappe di un giorno che ci hanno permesso di conoscere a fondo una parte di regione a noi sconosciuta fino a quel momento.

Il territorio del tarvisiano : il Monte Santo di Lussari

Per moltissimi vacanzieri questa parte del Friuli V.G. è una zona di passaggio verso la Carinzia e la Slovenia. In realtà il territorio tarvisiano è uno dei più suggestivi di Italia, dove è impensabile non trascorrerne le proprie vacanze. Laghi azzurri, vette incastonate e panorami da favola sono itinerari imperdibili per gli amanti della montagna. E non solo! E se cercate un luogo dove rimanere incantati da tanta bellezza, non potete mancare nel visitare il Monte Santo di Lussari con il suo (leggendario) santuario.

Collocato nel territorio del comune di Tarvisio nella frazione di Camporosso, è una delle vette facenti parte delle Alpi Giulie con i suoi 1790 metri s.l.m. Non è la più alta di tutto il comprensorio ma sicuramente è quella che sa regalare tantissime emozioni. Luogo di pellegrinaggio per italiani, sloveni e austriaci offre quella sensazione rara come se il tempo non si sia mai fermato.

Il Santuario e la leggenda del pastore

Appena si raggiunge il Santuario ciò che si percepisce è il silenzio. La valle è lontana e le montagne circostanti l’avvolgono in un abbraccio protettivo. Dal 1360, anno di costruzione della prima cappella, sono accaduti moltissimi fatti che possiamo leggere sui libri di scuola. Guerre sanguinarie, bombardamenti, intemperie atmosferiche sono solo una piccola parte di ciò che il Santuario ha dovuto affrontare. E se ad oggi le piste sciistiche che ne fanno da contorno, ci appaiono ricche di tute colorate e grandi risate, dobbiamo pensare che qui un tempo era una zona di pascolo.

Arriviamo così a scoprirne la leggenda che narra come un giovane pastore a raccolta delle proprie pecore, le ritrovò in ginocchio davanti a un cespuglio. Al suo interno la presenza di una statua della Madonna con il bambino. Uomo di grande spessore religioso, il pastore consegnò la reliquia al Vescovo di Camporosso che se ne prese cura. Il giorno dopo il pastore ritrovò nuovamente il gregge inocchiato davanti al cespuglio dove era presente la statua. E il giorno seguente e quello dopo lo stesso ritrovamento che portò alla decisione di costruire una cappella votiva alla Vergine.

Una costruzione che oggi non esiste più e che lascia il posto a un edificio del 1500/1600 a protezione della vallata circostante. Luogo di culto e di pellegrinaggio per la religione slava, germanica e romanza fu ristrutturata in occasione del Giubileo del 2000. Ci appare così ad oggi silenziosa protagonista di storie e sofferenze.

Monte Santo di Lussari: come raggiungerlo, dove parcheggiare e informazioni generali

Raggiungere la località Camporosso dove hanno inizio sia i sentieri che la sede della cabinovia, è alquanto facile. La presenza della A23 che porta in Austria e in Slovenia viene incontro ai turisti che ne vogliono conoscere la zona. L’uscita è quella di Tarvisio e successivamente la strada da percorrere è la SS13, dove un ampio parcheggio gratuito permette la sosta per il tempo che occorre ai visitatori.

Non esiste una area sosta specifica ma il parcheggio della Telecabina è abbastanza grande da permettere ai camper di fermarsi senza rischiare multe e/o contravvenzioni di alcun genere. Ovviamente come ogni parcheggio è vietato il campeggio. Consigliamo di non sostare sotto il cavalcavia della autostrada per i rumori notturni delle macchine in transito.

La Telecabinovia e la Strada del Pellegrino

Per salire sul Monte Lussari esistono due modi: utilizzando la Telecabinovia e i sentieri. Vediamo in ordine come procedere:

La Telecabina Camporosso – Monte Lussari : aperta in estate e in inverno permette di raggiungere la cima in dieci minuti di viaggio in comode cabine da otto posti. Il costo del biglietto varia da stagione a stagione con una media di 14 euro andata e ritorno per gli adulti e 10,50 per i bambini. Agevolazioni e sconti sul sito ufficiale della società di gestione dell’impianto.

Gli orari di apertura sono per i giorni feriali dalle 9 alle 17.15 mentre domenica e festivi dalle 8.30 alle 18.15. Attenzione alle condizioni meteo e informarsi sempre prima se l’impianto viene fermato in base ad esse.

Il sentiero del Pellegrino: dalla cabinovia fino alla cime parte una escursione molto suggestiva che si snoda in circa 2/3 ore con un dislivello impegnativo di circa 1000 metri. Attraverso l’indicazione del sentiero CAI 613 si cammina per tutta la valle fino alla sponda del Rio Lussari e incrociando le stazioni della Via Crucis. A circa 1715 metri il sentiero di dirama portando gli escursionisti da un lato a Borgo Lussari e dall’altro alla Cima del Cacciatore a 2071 metri. Quest’ultima è molto impegnativa e richiede l’uso di funi metalliche.

Il Santuario è aperto al pubblico dal 1 giugno fino al 4 ottobre* con la celebrazione della Santa Messa in orario 10 e 12 (variabile a seconda del periodo)

Sono presenti ristoranti di specialità locali, negozi di articoli artigianali e religiosi oltre che di vendita alimentari. Alberghi e ristorazione seguono la stagionalità di conseguenza non possiamo inserirvi gli orari e i prezzi non avendo avuto modo di conoscerne le informazioni di base.

Monte Santo di Lussari: il nostro consiglio e la nostra esperienza

Che siate di passaggio o meno nella zona di Tarvisio, vi consigliamo di lasciarvi conquistare da Monte Santo di Lussari sia per la bellezza del suo convento che per la magnificenza dei panorami. Se amate le passeggiate in mezzo alla natura e volete intraprendere una bella avventura potete salire con la Telecabinovia per poi scendere a valle tramite il Sentiero del Pellegrino. A noi ci è sembrato un buon compromesso per non stancare troppo i bambini che altrimenti avrebbero sbuffato tutto il tempo. Il dislivello è impegnativo ma come si sa in discesa tutto è permesso.

Per via dell’emergenza Covid 19 e per rispetto di chi si apprestava a pregare, abbiamo evitato di entrare all’interno del Santuario dove si stava celebrando una messa. Motivo per cui non troverete le immagini dell’interno del santuario.

Ultimo ma non meno importante è il clima che in montagna è molto variabile e in particolare questa regione ha una alta incidenza di precipitazioni. Evitate se non siete ben attrezzati e sicuri di voi.

*Qualsiasi informazione su questo post/articolo può variare in base all’emergenza Covid 19 e alle decisioni dei proprietari di impianti di risalita, strutture ricettive e altro. In caso non siamo responsabili di tali cambiamenti.

Web Content Writer | Blogger e Ghostwriter Navigo nel fantastico mondo del web creando contenuti per blog, siti aziendali, magazine e progetti editoriali. Un occhio alla SEO, un orecchio al tono di voce scalando vette virtuali che diventano reali nelle giornate di sole. Ho una passione per i libri fantasy, le ambientazioni gotiche, la birra irlandese e camminare senza una meta tra i sentieri di montagna.

3 Comments

  • Veronica

    Anche a me è successo qualche volta di visitare un posto in seguito alla lettura di un articolo. Finora sono soltanto transitata senza fermarmi in Friuli Venezia Giulia per andare in Slovenia. Grazie al tuo articolo ci andrò sicuramente almeno per una settimana. Sono luoghi meravigliosi!

  • marina lo blundo

    Che incanto! Il Friuli è magnifico, anche se devo dire che lo conosco molto poco. Non conoscevo affatto questo luogo infatti, ma risponde in pieno a quei luoghi che amo io: poco noti, poco frequentati e soprattutto consigliati da chi ha occhio per queste cose 😉

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