Paesi Bassi uno scorcio dei mulini a vento
Europa,  InCamper,  Paesi Bassi

I Paesi Bassi in camper: itinerario di viaggio (1° pt.)

Un viaggio sognato, desiderato e pianificato da cui si abbia memoria in famiglia e che finalmente possiamo dire di aver fatto: l’Olanda. O meglio, i Paesi Bassi sono la meta di un itinerario a bordo di un camper mansardato.

Larghe distese, panorami bucolici, mulini a vento e pale eoliche, tulipani e girasoli che si mischiano ad allegre città moderne e a pittoreschi villaggi di pescatori. Piste ciclabili in ogni dove, dighe, ponti che si alzano al passaggio di case galleggianti e quella sensazione di scoperta che solo il viaggio in una terra a noi sconosciuta può regalare. 

Questo itinerario di viaggio non sarà il solito reportage di luoghi da visitare e monumenti da consigliare. Sarà un racconto di esperienze vissute, provate e toccate che hanno visto macinare 2800 chilometri toccando ben tre stati europei differenti fra di loro. Per non annoiarti abbiamo pensato di suddividere il tutto in ben due parti ben distinte e in questa prima parte viaggeremo in Austria, Germania e faremo tappa a Zwolle, Giethoorn, Den Herden, isola di Texel, Volendam ed Haarlem.

Pronti. Partiamo alla volta dei Paesi Bassi  in camper. E tu sarai dei nostri? 

I paesi più bassi d’Europa

La cartina geografica ci mostra i Paesi Bassi con un’estensione territoriale molto simile alla Svizzera e a differenza della confederazione elvetica, il suo punto di forza è la mancanza di qualsiasi montagna, collina o semplice altura. La grande forza dei Paesi Bassi sono gli olandesi che per anni hanno portato avanti la propria lotta per strappare la terra al mare.  

Dio ha creato la Terra, ma gli olandesi hanno creato l’Olanda

(Proverbio nazionale)

L’Olanda si visita veramente bene ed è un piacere guidare per le larghe strade che collegano piccoli villaggi a grandi città come Amsterdam o Rotterdam. Autostrade e strade gratuite pulite, senza buche e spazzature sul ciglio della strada e soprattutto prive di cartelli pubblicitari che ne deturpano il panorama. E tante pale eoliche a far da sfondo agli scatti fotografici. 

Certo! Arrivare nei Paesi Bassi non è una passeggiata e per questo motivo è doveroso spezzare il viaggio in tante piccole tappe. Puoi trovare la seconda parte dell’itinerario cliccando sulla frase da “Amsterdam a Maastricht, il viaggio continua“.

Esistono due possibilità per giungere in Olanda: passando per la Svizzera o per l’Austria. 

La nostra scelta è stata quella di passare per i territori austriaci scegliendo un percorso più lungo (circa 150 km in più) ma che non avrebbe incontrato i vacanzieri estivi che dirigendosi verso l’Italia avrebbero bloccato il San Gottardo. 

Ingolstadt Itinerario Germania
Ingolstadt – Germania
Il Castello di Ingolstadt – Immagine Pixabay

GIORNO 1° Vipiteno (Italia) – Ingolstadt (Germania) 277 km

Cartina alla mano e l’immancabile applicazione su cellulare “Park for Night” siamo partiti alla volta di Vipiteno dove abbiamo trascorso la notte presso l’Autoparco Sadobre.

Un’ottima soluzione per chi non ha intenzione di uscire dall’autostrada A22 del Brennero e che non avendo orari né di  arrivo e tanto meno di partenza, risulta molto comoda. L’autoparco ha un centinaio di piazzole  con allaccio corrente, carico/scarico, giornalaio, market, bagni e ristorante con bar al costo è di 15 euro. L’unica nota stonata è la mancanza della possibilità di acquisto della vignette che andrà acquistata prima del confine. 

Attenzione alla vignette per viaggiare in Austria

Che cos’è la vignette? E’ essenzialmente un biglietto adesivo da esporre sul cruscotto del proprio mezzo necessario per circolare sulle superstrade austriache ed ha un costo di 9.40 euro per dieci giorni. La mancanza dell’esposizione della vignette porta a multe salate e al ritiro del mezzo. 

Partenza mattina prestissimo ma prima un salto ad acquistare i cornetti caldi al bar dell’autoparco e la Gazzetta dello Sport che poi non troveremo per una decina di giorni. E subito in marcia. Direzione Germania ed esattamente a Ingolstadt, piccola cittadina che si trova tra le città di Norimberga e Francoforte sul Meno.

L’articolo “Cosa vedere in Baviera: Ingolstadt” è proprio dedicato a questa città dove ebbe origine il mito di Frankenstein e dove abbiamo sostato un paio di orette per riposare il motore del camper. 

Ingolstadt come quasi tutta la Germania e l’Austria sono luoghi amanti del turismo itinerante e lo dimostrano le attrezzate aree di sosta disseminate ovunque sul territorio. Un piccolo stop necessario sia per caricare acqua e per fare un minimo di spesa oltre che scorta di gustosa birra bavarese da mettere nel frigo per la serata. 

La sosta notturna ad Alzenau (Germania) : 299 km 

Nottata che abbiamo avuto modo di trascorrere ad Alzenau, piccola e graziosa cittadina bavarese che si trova poco prima di Francoforte sul Meno. Una comoda pista ciclabile collega l’area di sosta “Meerhof Das Bayerische Gasthaus” con il centro storico della cittadina dove spicca il castello medioevale sede un tempo degli amministratori locali di Mainz (o Magonza). Tra le sue mura e la corte interna spettacoli e le immancabili serate a tema birra e gastronomia locale. 

GIORNO 2° Alzenau – Coblenza – Zwolle : 449 km 

Coblenza - Germania - La città dove si tuffa il fiume Mosella nel Reno

Se non fosse che ci alziamo sempre all’alba potremo dire di essere in ferie ma tant’è che la strada è ancora lunga da non poterci fermare troppo a lungo in un posto. Solo dopo aver fatto il pieno di gasolio (vi consigliamo di scegliere sempre le cittadine fuori dalle autostrade in quanto il rifornimento costa meno) ci rimettiamo in marcia direzione Coblenza. Un viaggio di circa 150 km che scorre velocemente.

Affascinati dalla storia che vuole Coblenza come il punto in cui il fiume Reno incontra il Mosella, ci fermiamo per un paio di orette giusto il tempo per osservare la cittadina. Il centro storico è molto carino ed è raggiungibile con una comoda pista ciclabile (o breve passeggiata) da uno dei parcheggi diurni che permettono la sosta ai camper. E’ la città più antica della Germania voluta dai Romani nel IX secolo ed è inserita nelle varie guide come punto di partenza per la navigazione alla scoperta dei castelli del Reno. La nostra sarà una visita di poche ore che ci ha permesso di fare un bel giretto nel centro storico tra le tipiche case a punta bavaresi e i negozi moderni delle grandi catene di abbigliamento. 

In alternativa se il tempo è a vostra disposizione potete dedicare alcuni momenti ai monumenti più caratteristici di Koblenz e in particolare prendendo la funicolare salire fino al punto più alto della città. Luogo scelto per la costruzione della inespugnabile fortezza militare di Ehrenbreitstein che aveva lo scopo durante il Regno di Prussia di difendere il confine francese e che ad oggi ospita un museo militare molto interessante. 

Il confine dei Paesi Bassi si trova a Babberich

Lasciamo Coblenza nel tardo pomeriggio. L’idea di inserirla in un futuro itinerario alla scoperta dei castelli più caratteristici ci fa già assaporare il prossimo itinerario autunnale. Al confine con i Paesi Bassi mancano ancora 247 km e saranno quasi tutti concentrati a non rimanere bloccati nel traffico delle grandi città. Tra un cantiere autostradale e alcune deviazioni passiamo l’ex capitale della Germania, Bonn per dirigerci verso Colonia, Dusseldorf (dove si tiene la più grande fiera del mondo per camper e roulotte) per giungere a Babberich. Un video e una foto di rito e finalmente siamo giunti nei Paesi Bassi. 

La cartina geografica e la mappa di Google ci mostrano che mancano poco meno di 300 km alla cittadina di Zwolle, dove abbiamo deciso di trascorrere la notte. Il panorama cambia letteralmente e la frenesia delle autostrade germaniche lascia il posto alla calma delle distese di campi coltivati olandesi. Qualche mulino sparso, capanni agricoli e mucche al pascolo fanno da sottofondo a distese di pale eoliche indaffarate a lavorare.  

Zwolle (Paesi Bassi) ed è subito amore a prima vista

La marineria di Porto a Zwolle ospita l'area sosta camper
La marineria di porto ospita l’area sosta
Il centro storico di Zwolle è deserto perchè i negozi chiudono molto presto
Zwolle – Centro storico
Monumento storico del centro di Zwolle
Zwolle – Centro Storico

Il primo impatto con i Paesi Bassi ci ha mostrato alcune caratteristiche molto particolari di questo e a cui inizialmente abbiamo faticato a capire ma che lungo il viaggio hanno assunto un aspetto diverso. La prima considerazione è che in Olanda i negozi aprono tardi e chiudono presto che è un attimo a ritrovarsi gli unici a gironzolare per le cittadine. E non è male sapete? Grazie a questa particolarità abbiamo avuto modo di esplorare in bicicletta la graziosa Zwolle, un tempo villaggio di bestiame e commercio. Una cittadina allegra che si mostra attraversata da canali e presenta innumerevoli distese di tavolini all’aperto dove è possibile festeggiare con i prodotti locali.

La seconda caratteristica di cui non eravamo pronti sono le aree di sosta. Piccoli campeggi con tutto l’occorrente per trascorrere un paio di giorni e collocati per lo più nelle vecchie postazioni della Marineria di Porto. A gestire i servizi compresivi di carico, scarico, elettricità e bagni sempre puliti ed ordinati sono i capitani del porto stesso che da buoni marinai sanno gestire molto bene anche gli equipaggi di camperisti. Se avete idea di sostare a Zwolle prima di riprendere il viaggio l’area di sosta queste le informazioni di base:

Area di sosta Zwolle – Informazioni

  • Nome: Camperplaatz “De Honze” – Indicazioni: Holtenbrokerdijk, 42 – Zwolle
  • Il costo al giorno è di 12 euro comprensive di carico acqua, scarico, servizi igienici e docce;
  • Elettricità a pagamento con monete;
  • meno di 3 km dal centro storico con comoda pista ciclabile;
  • 500 metri da un centro commerciale con annesso supermercato discount.
  • Le informazioni si riferiscono al periodo di Luglio 2022
Giethoorn-Venezia-del-Nord-
Una tipica casa di Giethoorn – Foto di Sabrina Balugani

GIORNO 3° – Zwolle – Giethoorn: 45 km

Il terzo giorno di viaggio ci accoglie un bellissimo sole con una temperatura ideale per rimettersi in viaggio. La strada per raggiungere il villaggio di Giethoorn è vicina e questo ci permette di prendercela con comodo fermando il camper a fare rifornimento e un pochino di spesa. La strada per raggiungere Giethoorn è principalmente in mezzo ai campi arati a grano e i colori sono una meraviglia che il tempo passa in fretta. Le indicazioni del navigatore ci mostrano ben sei possibili luoghi dove sostare con il camper in egual misura per prezzi e metodologia di acquisto del biglietto di entrata.

Il porticciolo turistico “De Zuider Kluft”  offre un bellissimo comodo spiazzo su erba per camper e dista poco meno di 5 minuti in bicicletta al centro di Giethoorn, la Venezia del Nord. Sebbene il villaggio sia una meta molto richiesta e alquanto turistica da dover fare a gomitate per girarla, tralasciare una sua visita è un vero peccato.  

Area di sosta di Giethoorn – Informazioni generali

  • Porticciolo turistico “De Zuider Kluft” – Jonenweg, 1g Giethoorn
  • Piazzole su erba a 11 euro a notte – Pagamento al distributore automatico con carta di credito/debito (24 ore su 24);
  • Servizi igienici usufruibili a pagamento con card – 5 euro acquistabile al distributore automatico;
  • 1 euro a testa tassa soggiorno;
  • 5 minuti da centro storico di Giethoorn raggiungibile in barca o bicicletta.

Giethoorn e la sua somiglianza con Venezia

Giethoorn è una meraviglia per gli occhi che rimanerne incantati è un attimo! Case con il tetto di paglia, i ponti di legno e i canali navigabili con piccole imbarcazioni sono solo una piccola parte di ciò che si può fare visitando il Parco Nazionale Weerribben – Wide

Trascorrere qualche oretta a gironzolare per  Giethoorn è molto semplice e facile ma attenzione che le macchine (o i camper) in questo posto non passano. Il villaggio si visita solo esclusivamente a piedi, in bicicletta o volendo affittando una imbarcazione con motore elettrico (whisper boat). In alternativa vi è la possibilità di farsi scorrazzare e trasportare con una imbarcazione con guida che permette di godere del panorama senza sforzi. 

All’interno del villaggio ci sono negozi di souvenir, bistrot, gelaterie e ristoranti con menù internazionali o tradizionali dove è possibile assaggiare il panino con le aringhe fresche. 

La visita a Giethoorn porterebbe via un paio di ore e per non farsi mancare nulla dell’esperienza di pedalare per le torbiere paludose della Riserva Naturale, ci si può spingere poco più avanti. Piste ciclabili favolose e in piano aiutano moltissimo che ritrovarsi a fare una decina di km è molto facile. Ricordatevi che dovete anche tornare indietro! 

Consigliabile avere con sé acqua nella borraccia in quanto il costo delle bottiglie è molto esoso e per un mezzo litro si può arrivare a spendere 3 euro. 

Paesi-Bassi-Frisia-Occidentale-Foche-in-libertà
Un ospite di Ecomare – Isola Texel – Foto di Sabrina Balugani

GIORNO 4° Giethoorn – Den Helder – Texel: 132 Km + traghetto 

Il quarto giorno di viaggio sarà il più lungo dell’intero itinerario e la destinazione è quella di puntare verso la cittadina di Den Helder dove, lasciando il camper alla marineria di porto, andremo a raggiungere l’imbarco dei traghetti per l’isola di Texel. Lungo il percorso che ci accompagna verso le Frisone Occidentali moltissime mappe e guide consigliano di fermarsi a contemplare la magnificenza della diga di Afsluitdijk. 

E’ la diga di sbarramento più imponente d’Europa. Lunga ben 32 km e larga 90 metri con un’altezza sopra il livello del mare di 7,50 metri è stata ideata e costruita in seguito delle innumerevoli alluvioni che colpirono i Paesi Bassi nel secolo passato. A metà strada (km 16 circa) esiste la possibilità di fermarsi a una area di sosta per camper e macchine dove sono presenti un ristorante, bar, un negozio e un museo. O almeno è quello che leggiamo ovunque sui siti di informazioni turistiche ma che ahimè noi abbiamo appurato non possibile. Importanti lavori al manto stradale bloccano la nostra intenzione di fermarci.

Una volta giunti a Den Helder subito a trovare posto all’interno dell’area sosta della capitaneria di porto (Willem Soord, 41) Eh si ! Ci stanno piacendo veramente tanto queste soste: sono comode, hanno tutti i servizi e soprattutto sono ben collegate grazie alle meravigliose piste ciclabili. Tanto che è un attimo prendere zaini, borracce e giacche a vento salire in sella alla volta dell’imbarco per l’isola di Texel che dista poco meno di 5 minuti. 

Cosa fare, come raggiungere Texel : informazioni di base

Parleremo in un secondo articolo su cosa fare, vedere a Texel in una o due giornate. In questo itinerario di viaggio propriamente più tecnico evidenziamo quanto sia facile raggiungere questa isola in poco meno di 30 minuti. I traghetti della compagnia di navigazione Teso permettono di imbarcare qualsiasi veicolo compreso il camper , biciclette e motorini andando direttamente alla biglietteria con il proprio mezzo. Noi abbiamo scelto la due ruote e siamo arrivati alla biglietteria in sella alla bicicletta e con essa siamo entrati sul traghetto.

Rastrelliere apposite permettono di lasciare la propria bici e salire al ponte superiore. Non dimenticate di chiudere con un sicuro lucchetto!

Il costo del traghetto a persona è di 15 euro andata e ritorno più un supplemento di 1 euro per la bicicletta. I bambini sotto i 3 anni non pagano.
I traghetti partono ogni 30 minuti con estrema puntualità. All’interno del traghetto servizi igienici e un bar ristorante con un’ottima colazione oltre che un caffè macinato fresco sul momento. Niente da dire! 

E una volta giunti a Texel? L’isola appartenente alle Frisie Occidentali ha una estensione di 25 km percorsa da piste ciclabili che collegano le piccole cittadine. Den Burg, Den Hoorn, De Koog e la punta più a nord De Cocksdrop sono interessanti villaggi da visitare e da conoscere da vicino. In alcuni momenti della giornata è possibile osservare le foche in libertà o in alternativa esistono imbarcazioni che accompagnano i visitatori nelle zone in cui sono presenti questi simpatici mammiferi.

Area di sosta Den Helder – Informazioni generali

  • Capitaneria di Porto “Willemsoord” – Willemsoord,41 Den Helder
  • Permanenza area di sosta max 2 giorni;
  • Costo a notte comprensiva di tassa soggiorno per 2 persone : 15 euro
  • Comprensivo scarico wc e carico acqua potabile;
  • Sono inclusi anche l’uso di wifi, docce, servizi igienici e fasciatoio (con card rilasciata al momento del pagamento piazzola – gratuita);
  • Lavanderia a pagamento;
  • Orario d’ufficio per la capitaneria di porto per pagamento piazzola o in alternativa passa il Capitano a riscuotere la sera.
Volendam-Villaggio-Pescatori-Paesi-Bassi
Villaggio di pescatori – Volendam – Olanda settentrionale – Foto Sabrina Balugani

GIORNO 5° Den Helder – Volendam – Haarlem: 70 Km + 50 km

Lasciamo alle spalle Den Helder senza approfondire la conoscenza; puntiamo il camper in direzione del villaggio di pescatori, Volendam. Ci affidiamo ad alcuni camperisti anconetani incontrati nei giorni prima che, ci consigliano di sostare in un parcheggio gratuito a fianco di un albergo e un caseificio. Non è richiesto pagamento alcuno e oltre ad offrirci la possibilità di raggiungere il centro di Volendam, il negozio di formaggi permette la vendita al pubblico. Fare scorta di formaggio è un attimo più o meno ovunque nei Paesi Bassi.

I Paesi Bassi in bicicletta: alla scoperta di Volendam

Volendam si raggiunge facilmente in bicicletta con poco meno di 20 minuti su una pista ciclabile tracciata in mezzo ai campi coltivati a grano con la presenza di docili mucche e pecore al pascolo. A rendere il percorso ancora più interessante la fortuna di vedere (per la prima volta) in funzione un mulino a vento.

Importante porto peschereccio dell’Olanda settentrionale, Volendam è il classico esempio di lingua di terra presa in prestito dal mare in seguito alla costruzione di una imponente diga nel 1300. Attenzione. Non aspettatevi il classico villaggio di pescatori con gli odori di pesce marcio e i gabbiani che cercano di prendere alla sprovvista ciò che avete in mano.

Volendam è un villaggio di pescatori con un porto turistico molto ben tenuto e le case colorate con i tetti a punta, divenuto molto famoso per essere stata terra di pittori che qui si rifugiavano per esprimere la loro arte. La visita è molto breve. Porterà via alcune orette dove tra una passeggiata sul molo e un allungarsi fino al faro, deve essere saziata con una mangiata di pesce e patatine fritte. E’ possibile entrare in una pescheria scegliendo personalmente il pescato del giorno per poi farselo cucinare al momento o acquistare porzioni nei chioschetti lungo il porticciolo.

La nostra scelta è caduta su una porzione di Kibbeling, un fresco merluzzo in pastella successivamente fritto ed accompagnato da patatine e verdure con una salsa all’aglio e maionese. Il prezzo di una porzione per due è attorno agli 8 euro e la freschezza è assicurata!

Kibbeling-Merluzzo-Patatine-Fritto-
Una porzione di Kibbeling da gustare a Volendam – Foto di Davide Mazzoni

Un fuori programma: visita ad Haarlem

Rimettersi in viaggio con la pancia piena e gli occhi arricchiti del paesaggio di Volendam non è stato molto facile. L’idea di base è quella di dirigere il camper verso Amsterdam ma a differenza di cosa consigliano molte guide e gruppi di camperisti, usciamo dal circondario preferendo una sosta diversa. Ed è stata la scelta migliore per la comodità che essa offre sia per visitare Haarlem ma soprattutto per raggiungere Amsterdam.

  • Area sosta camper N205 Floriadepark, 101 – Vijfhuizen 
  • Pagamento al giorno 15 euro + 1 euro a persona per tassa di soggiorno;
  • Compreso nel prezzo carico acqua potabile e scarico, lavandino stoviglie;
  • A pagamento elettricità, servizi docce (1 euro in monete per 5 minuti);
  • Wi-Fi gratuito, cani ammessi ;
  • 7 minuti da un centro commerciale, 2 minuti da fermata bus per Haarlem, Schiphol e Amsterdam;
  • Possibilità di acquisto card 24H/48H turistica per i mezzi pubblici (bus, autobus e treno).
Haarlem-Sobborgo-Amsterdam-
Chiesa di San Bavone – Haarlem – Foto di Sofia Mazzoni

Haarlem: i tulipani e la bulbo mania

A meno di 20 Km da Amsterdam, la cittadina di Haarlem è principalmente conosciuta per i tulipani e per i colorati e profumati giardini. Il simbolo dei Paesi Bassi non è l’unica attrattiva di questo sobborgo che meriterebbe più di una giornata per essere visitato e conosciuto. 

Haarlem è una città d’arte e non avrebbe nulla da invidiare alla più conosciuta città del peccato ma il tempo a disposizione è sempre risicato che abbiamo deciso di dedicarle una mezza giornata. Punto di partenza sarà la stazione ferroviaria che raggiungiamo con l’autobus numero 300 direttamente dall’area di sosta camper e che permette in poco meno di 5 minuti di arrivare in centro storico.

Case-storte-di-Harlem
Una tipica casa di Haarlem – Foto di Sofia Mazzoni

Perdersi fra le stradine di Haarlem è un attimo! Non è una mancanza di indicazioni che ci sono e sono ben chiare ma è la particolarità delle case che portano a rimanere con il naso all’insù per tutto il tragitto. Un piccolo spoiler su quello che andremo a vedere ad Amsterdam ci viene offerto proprio dalle costruzioni storte, sbilenche e con strane finestre tutte diverse fra di loro.

Perdersi fra le strade di Harlem

Avremo modo di parlare più avanti quando affronteremo Amsterdam e i suoi canali ma sappiate che è la normalità ma soprattutto non è un difetto di costruzione. Una volta raggiunto il centro di Haarlem la nostra attenzione è concentrata ad ammirare l’architettura gotica e romana della Cattedrale Cattolica di San Bavone, la quale occupa parte della piazza centrale.

Al centro della piazza “Grote Kark” è possibile ammirare la statua dedicata all’inventore olandese della macchina da stampa, Coster che si dice abbia battuto nel tempo il più noto Gutenberg. Chi avrà mai ragione?

Il mese di Agosto non è sicuramente il più indicato per immergersi nelle bellezze dei giardini olandesi e delle colorate distese di tulipani che hanno la massima fioritura in primavera. La regione di Bollenstreek che da Amsterdam arriva fino al mare del Nord è a mio parere un viaggio diverso da organizzare con temperature più miti che ne permettano di goderne al meglio i suoi colori.

In conclusione i Paesi Bassi sono ….

Siamo partiti dall’Italia con una temperatura che superava i 40 gradi giungendo dopo tanti chilometri nei Paesi Bassi riuscendo finalmente a respirare. La prima parte di viaggio ha permesso di conoscere da vicino alcune tradizioni degli olandesi confermando come essi siano ospitali e pronti a fare piacevoli chiacchiere.

Abbiamo avuto modo di scoprire che non amano cucinare in casa e questo porta ad avere a disposizione nei supermercati pietanze pronte in pochi minuti. Seppure siamo camperisti con la passione per la cucina questa particolarità è stata di grande aiuto permettendoci di non perdere ulteriore tempo che abbiamo impiegato per visitare i luoghi in programma.

Siamo solo a metà del viaggio che vedrà toccare prossimamente Amsterdam, i mulini di Kinderijk , Rotterdam, Maastricht, Mainz e Breda per poi fare ritorno in Italia.

Sarai dei nostri nella seconda parte del viaggio alla scoperta dei Paesi Bassi? Ci sarà da camminare e da pedalare molto.

Web Content Writer | Blogger e Ghostwriter Navigo nel fantastico mondo del web creando contenuti per blog, siti aziendali, magazine e progetti editoriali. Un occhio alla SEO, un orecchio al tono di voce scalando vette virtuali che diventano reali nelle giornate di sole. Ho una passione per i libri fantasy, le ambientazioni gotiche, la birra irlandese e camminare senza una meta tra i sentieri di montagna.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.