Nord della Spagna in camper: tra oceano, scogliere e borghi da cartolina
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Spagna del Nord in camper: tra oceano, scogliere e borghi da cartolina

Ci sono viaggi che ti restano dentro per anni, che ritornano nelle conversazioni di famiglia ogni volta che si parla di prossima meta e che, quasi senza accorgersene, diventano un piccolo sogno comune. 

Dopo aver esplorato le meraviglie del sud il richiamo della Spagna del Nord si è fatto irresistibile. Una destinazione che evocava immagini di oceano in tempesta, scogliere a picco, borghi di pescatori e città dove la storia si intreccia alla perfezione con la modernità.

Quest’estate, quel sogno ha finalmente preso forma. A bordo del nostro camper, abbiamo percorso 4 mila e poco più di chilometri, attraversato tre paesi e lasciato dietro di noi una scia di ricordi che profumano di salsedine, strada e libertà. 

Non troverai un articolo tecnico, né una guida dettagliata ma un racconto di viaggio: un filo che unisce strade, panorami ed emozioni, e che spero ti faccia sognare un po’ anche tu.

Dal Piemonte alla Francia: un assaggio di libertà

Il nostro itinerario verso la Spagna del Nord in camper è cominciato molto prima di varcare il confine iberico. 

Dall’Emilia Romagna abbiamo puntato verso il Piemonte fermandoci a Susa, ai piedi delle Alpi, per un rodaggio tra montagne imponenti e strade di valle. 

La sensazione di essere finalmente in viaggio ha preso corpo imboccando la salita verso il Monginevro, con le sue curve morbide, l’aria frizzante e il profilo delle vette che ci ha accompagnato fino al confine.

Attraversare il passo è come aprire la prima pagina di un libro. Davanti a noi si è stesa la Francia, con le sue strade ordinate e il ritmo lento dei piccoli centri alpini. 

Dopo una breve sosta per caffè, baguette e formaggi un piccolo rito che ci ha accompagnato fino alla costa, abbiamo ripreso la strada, direzione Atlantico.

Le autostrade francesi sono comode e ben servite, ma per un camper come il nostro, con un’altezza superiore ai 3 metri, i pedaggi possono incidere parecchio sul budget. 

Per questo motivo abbiamo scelto di alternare l’autostrada a tratti di strada nazionale, più lenta ma gratuita, per assaporare un po’ di Francia anche fuori dalle corsie a pagamento. 

A proposito di Francia:  se ami i viaggi in camper e vuoi scoprire un’altra parte spettacolare del Paese, tempo fa abbiamo raccontato la nostra avventura in Bretagna: un viaggio tra scogliere selvagge, fari e villaggi di pescatori. . 

Spagna del nord in camper e  la prima tappa è francese

La Duna di Pilat: un assaggio d’oceano prima della Spagna

Prima di giungere in Spagna, ci siamo concessi una piccola e piacevole deviazione lungo la costa atlantica francese: la Duna di Pilat. Dopo due giorni di trasferimento sulla direttrice Briançon – Gap – Bordeaux, l’oceano si è finalmente svelato. Non siamo ancora oltre il confine, ma questa tappa segna per noi l’inizio del tratto costiero che ci accompagnerà fino in Galizia.

Con i suoi oltre 100 metri di altezza e quasi 3 chilometri di lunghezza, è la duna di sabbia più alta d’Europa: da un lato l’Atlantico, dall’altro la foresta delle Landes. La salita è un piccolo allenamento, ma dalla cima il vento salmastro e lo sguardo che corre verso l’infinito ti fanno capire che il mare sarà il vero protagonista dei giorni a venire.

Il modo più comodo per visitare la Duna di Pilat viaggiando in camper

Fermarsi per la notte all’Aire de Camping-Car du Lac de Cazaux a circa 20 minuti dalla duna con comoda pista ciclabile. 

  • Tutti i servizi inclusi (carico/scarico, elettricità).
  • Accesso automatico 24h.
  • Prezzo: 13-15 € a notte.

La mattina presto si può spostare al parcheggio ufficiale della duna (a pagamento, no pernottamento) con accesso diretto al sentiero, così da godersi la visita prima dell’arrivo del turismo di massa.

Dalla Duna di Pilat in poi, il confine spagnolo è sempre più vicino. Possiamo dire che la nostra avventura nella Spagna del Nord in camper stia per iniziare.

#1 tappa: Bilbao tra arte, modernità e pintxos

Dalla costa atlantica francese ai Paesi Baschi, il confine è vicino e l’entusiasmo cresce. A differenza di molti itinerari in camper, abbiamo scelto di saltare San Sebastián: non perché non meriti, ma perché volevamo concederci più tempo lungo la costa selvaggia, tra scogliere a picco e spiagge battute dal vento.

La bellezza del camper è anche questa: modellare il percorso sui propri desideri, senza sentirsi obbligati a spuntare tutte le tappe classiche.

Così, entrando in Spagna, la nostra prima vera tappa è stata Bilbao, città che merita almeno due giorni pieni.  Un tempo cuore industriale, oggi è un perfetto connubio tra architettura contemporanea, arte e tradizione basca

Museo Guggenheim a Bilbao come seconda tappa in un viaggio nella Spagna del nord in camper

Spagna del nord in camper tra arte, cultura e sport!

Il Museo Guggenheim, con le sue curve metalliche e il rivestimento in titanio, è il simbolo della rinascita urbana, ma Bilbao va vissuta anche fuori dai circuiti museali: nei suoi mercati storici come la Ribera, nelle piazze animate, lungo la ría che attraversa la città e nei bar dove i pintxos riempiono i banchi di colori e profumi.

La cultura basca si percepisce ovunque: dalle bandiere rosse, verdi e bianche che sventolano ai balconi, alle scritte bilingue in spagnolo e in euskera. Persino leggere un menu diventa un piccolo gioco di scoperta linguistica.

Per gli amanti del calcio, Bilbao offre anche un’altra icona: lo stadio San Mamés, visibile illuminato anche di notte dalla nostra area di sosta, e visitabile con tour guidati che raccontano la storia dell’Athletic Club.

Per la sosta in camper abbiamo scelto l’Autocaravaning Kobetamendi, comodissimo:

  • Area recintata e custodita con vista panoramica sulla città.
  • Collegata al centro con l’autobus n. 58 (biglietto 3 € a testa).
  • Prezzo: 24 € a notte con elettricità.
  • Tutti i servizi essenziali disponibili.

La sera, rientrando al camper, ci siamo trovati davanti a uno dei panorami più suggestivi del viaggio: la città illuminata sotto di noi, con lo stadio San Mamés che brillava come una lanterna moderna. 

Un’immagine che resterà per sempre legata all’inizio della nostra avventura in Spagna del Nord in camper.

Il mercado de la ribera a Bilbao come tappa per il viaggio in Spagna del nord in camper

Santoña: il regno dell’acciuga e delle maree

Lasciandoci Bilbao alle spalle, puntiamo verso Santander, ma prima facciamo una sosta strategica a Santoña, piccolo porto della Cantabria che vive e respira di mare. 

Qui le acciughe (in spagnolo anchoas) non sono solo un prodotto locale, ma una vera istituzione gastronomica, famose in tutta la Spagna per la loro qualità e la lavorazione ancora in gran parte artigianale. 

Passeggiare lungo il porto e sentire il profumo salmastro è un’esperienza da non perdere, ed è il posto perfetto per acquistare un souvenir gastronomico. Per i camperisti, la sosta è possibile in un paio di parcheggi, ma non ci sono aree attrezzate.

#2 tappa: Santander, eleganza sul mare

Pochi chilometri dopo arriviamo a Santander che ci accoglie con un’eleganza discreta, fatta di lungomare curato, palazzi storici e atmosfere rilassate.

Capitale della Cantabria, è una città che unisce il fascino della natura con la modernità dell’arte e della cultura.

La Penisola de La Magdalena è il suo cuore verde: un parco affacciato sul mare dove si trova il Palacio de la Magdalena, ex residenza estiva della famiglia reale. Da qui partono alcuni dei percorsi più suggestivi per raggiungere le spiagge cittadine. Dalla tranquilla Playa de la Magdalena alla vivace Playa de los Bikinis, fino alla scenografica Playa de El Camello, con la sua inconfondibile roccia a forma di dromedario.

Il lungomare è un invito a passeggiare senza fretta, tra scorci sull’oceano e opere d’arte contemporanea. Vale la pena fermarsi al Centro Botín, firmato da Renzo Piano, e fare un salto al Mercado de la Esperanza, il mercato coperto dove scoprire i prodotti tipici e osservare il ritmo autentico della vita locale.

Dove parcheggiare a Santander con il camper?

È stata la prima domanda che ci siamo posti appena arrivati in città. Alla fine abbiamo optato per il parcheggio della stazione dei treni (Plaza Estaciones n. 1): enorme, centrale, videosorvegliato.

Non offre servizi, ma per 29 € a notte ci ha permesso di muoverci comodamente a piedi o con l’autobus.

All’inizio avevamo pensato all’area comunale gratuita in Calle Marino. Ma la realtà ci ha fatto cambiare idea in fretta: appena arrivati abbiamo visto più di un camper multato e addirittura uno caricato sul carro attrezzi.

La Policia Municipal qui non fa sconti: se non si rispettano le 48 ore o si esce dalle strisce dedicate, la sanzione è assicurata. Un avvertimento che abbiamo colto al volo, preferendo una sosta tranquilla e senza sorprese.

Un particolare di Santander con la spiaggia e la statua del Nettuno piccolo
Palacio de la Magdalena, ex residenza estiva della famiglia reale

#3 tappa: Buffones de Pría e l’oceano che ruggisce

Lasciata Santander, proseguiamo lungo la costa e superiamo il confine della Cantabria per entrare nelle Asturie.

La Spagna è suddivisa in 17 comunità autonome, ognuna con una forte identità culturale e geografica. Le Asturie, affacciate sull’Atlantico, sono una regione verde e montuosa, famosa per i paesaggi spettacolari, i villaggi di pescatori e una tradizione gastronomica che ruota attorno al sidro e ai formaggi. 

In questo luogo l’oceano e le montagne sono vicinissime: in una giornata limpida, puoi ammirare le onde dell’Atlantico e, poco più in là, le cime dei Picos de Europa.

Il tratto di costa si trova una delle meraviglie naturali più particolari di tutta la regione, e che abbiamo scelto come foto di copertina per questo diario di viaggio: i Buffones de Pría

Un fenomeno unico che si crea quando il mare si incanala in cavità sotterranee e strette fessure nella roccia, comprimendo l’acqua fino a farla esplodere in getti spettacolari che possono raggiungere diversi metri di altezza. Il tutto è accompagnato da un suono profondo e gutturale, quasi primordiale, che ricorda un respiro della terra.

Dove sostare con il camper ai Buffones de Pría?

Per i camperisti, la sosta è semplice: un parcheggio gratuito senza servizi si trova a poca distanza dal sentiero di accesso. Non ci sono cestini o punti di raccolta rifiuti, quindi è fondamentale portare via tutta l’immondizia.

A pochi passi si trova anche una piccola spiaggia dal fascino selvaggio, ideale per una passeggiata con la marea bassa o per fermarsi a contemplare il mare. Il nostro consiglio è di arrivare al mattino presto, quando la luce è più bella e il luogo è ancora silenzioso, prima dell’arrivo dei visitatori.

#4 tappa: Oviedo, eleganza e tradizione asturiana

Dai Buffones de Pría ci spostiamo verso l’entroterra, direzione Oviedo, capitale delle Asturie. Abbiamo scelto l’area di Lugones per la sosta (gratuita e senza servizi) perché a soli 8 minuti in treno si raggiunge il cuore della città, consentendoci di muoverci comodamente e senza stress.

Un consiglio pratico: in Spagna vale davvero la pena avere una tessera ricaricabile RENFE. E’ gratis, si ottiene facilmente alle stazioni o ai distributori automatici, e occorre solo ricaricarla per usufruire del trasporto pubblico.

Oviedo è una città raffinata che ti invita a rallentare: passeggiare tra vicoli lastricati, piazze curate e palazzi eleganti è una coccola per i sensi. La Cattedrale di San Salvador ti accoglie con la sua imponenza gotica, mentre il Mercado del Fontán è un cuore pulsante di sapori: sidro versato con il rituale escanciador, formaggi, verdure e quel profumo di autenticità che scalda il cuore.

Spagna del Nord in camper ci porta ad Oviedo con la sua gentilezza e una delle tante statue ad abbellirla

La gentilezza e la cortesia di un popolo

La cosa più bella? Le persone di Oviedo. Abbiamo incontrato una gentilezza autentica: negozianti che chiedevano come andava il viaggio, una signora al mercato che ci ha suggerito un cortile nascosto da visitare, o il proprietario di una sidrería che, vedendoci curiosi, ci ha offerto un “culín” in più per festeggiare l’arrivo in città.

È difficile descrivere la generosità locale, ma è quella capacità di farti sentire a casa, anche da straniero, che resta impressa.

Passeggiare per la città significa anche incrociare un museo a cielo aperto: sculture in bronzo animate da personaggi famosi come Woody Allen e Mafalda nel Parque San Francisco, e ogni angolo racconta una storia.

Oviedo è una città che non si visita di corsa: è fatta per chi ama soffermarsi, per fermarsi tra un boccone di fabada fumante, una scorciatoia tra i portici e un sorriso di chi ti offre una mano.

Oviedo la città delle statue tra cui il personaggio di Mafalda

#5 tappa: Ponferrada, il castello dei Templari nel cuore della León

Lasciate alle spalle le Asturie, attraversiamo paesaggi che si fanno via via più collinari e ci addentriamo nella regione di Castiglia e León. Qui, in una posizione strategica lungo il Cammino di Santiago, sorge Ponferrada, città che merita almeno un giorno intero per essere scoperta.

Il suo simbolo indiscusso è il Castillo de los Templarios, una fortezza imponente che domina la città dall’alto di una collina. Costruito tra il XII e il XIV secolo, fu uno dei bastioni principali dei Cavalieri Templari in Spagna.

Dalle torri si gode una vista spettacolare sui tetti della città e sulle colline circostanti. All’interno, il percorso libero di visita permette di esplorare cortili, passaggi e sale storiche, con esposizioni che raccontano la storia dell’Ordine e del territorio.

L’ingresso al castello costa 6 € a persona, i ragazzi fino a 14 anni non pagano e tutti i mercoledì dell’anno è a entrata gratuita. Un dettaglio che lo rende ancora più interessante per chi viaggia in famiglia.

Ponferrada, dove sostare con il camper

Per la sosta in camper, Ponferrada offre un area comunale gratuita situata a breve distanza dal centro:

  • Servizi: carico e scarico acque (niente elettricità).
  • Costo: gratuito.
  • Comodità: il centro storico e il castello sono raggiungibili a piedi in pochi minuti come supermercati e rivendite di pane.

È un’area essenziale ma funzionale, perfetta per fermarsi una notte e dedicare il giorno successivo alla visita. Il fatto che si trovi vicino al tracciato del Cammino di Santiago aggiunge un fascino particolare: non è raro incrociare pellegrini in partenza o in arrivo, con il loro passo lento e lo zaino in spalla.

Oltre al castello, il centro storico di Ponferrada è piacevole da girare: vicoli lastricati, piazzette ombreggiate e chiese antiche si alternano a locali dove assaggiare piatti tipici della regione, come il botillo (piatto di carne affumicata) o i formaggi di León.

Il castello dei Templari di Ponferrada

#6 tappa: Santiago di Compostela, la conchiglia e il cammino

Proseguendo verso ovest entriamo in Galizia, una terra verde e umida, dove il cielo cambia colore in pochi minuti e l’aria profuma di eucalipto e mare lontano.

La nostra rotta ci porta a Santiago di Compostela, una delle mete più iconiche della Spagna. Che tu arrivi dopo settimane di cammino o a bordo di un camper, l’emozione è la stessa: sentirsi parte di una storia millenaria, carica di simboli e incontri.

Per la sosta abbiamo scelto l’area camper “Lavacolla“,” situata fuori città ma ben collegata: un comodo autobus porta in circa 20 minuti direttamente nel cuore di Santiago.

L’area è ben attrezzata con tutti i servizi: carico, scarico, elettricità, docce calde e persino una piccola piscina. All’interno c’è anche la possibilità di ordinare pane fresco per la colazione, un piccolo bar dove gustare caffè, birra e persino la pizza.

Dopo giorni di viaggio, potersi attaccare alla corrente, fare una doccia con calma e bere qualcosa senza muovere il camper è un lusso che i viaggiatori su quattro ruote sanno apprezzare.

Praza do Obradoiro, dominata dalla maestosa Cattedrale di Santiago

Cosa visitare a Santiago de Compostela

Il cuore pulsante della città è la Praza do Obradoiro, dominata dalla maestosa Cattedrale di Santiago. La facciata barocca, i pellegrini che si abbracciano tra lacrime e sorrisi, il suono delle campane: tutto contribuisce a creare un’atmosfera irripetibile. All’interno, la cripta custodisce le reliquie dell’apostolo Giacomo, meta finale del Cammino.

Il centro storico, patrimonio UNESCO, è un intreccio di vicoli in pietra, portici ombreggiati e piazze vive a ogni ora del giorno. Tra botteghe di artigianato, taverne e musicisti di strada, Santiago invita a perdersi senza fretta, lasciandosi guidare dai suoni e dai profumi.

La sera, rientrati a Lavacolla, abbiamo ritrovato la calma: un’area immersa nel verde, lontana dal traffico, perfetta per ricaricare energie prima dell’ultima tappa simbolica del nostro viaggio.

A questo punto avevamo già percorso quasi 2.500 chilometri, una distanza che racconta meglio di qualsiasi parola l’intensità e la varietà di questo itinerario.

Spagna del Nord in camper e il punto zero del cammino di Santiago

#7 tappa: scogliere della Costa da Morte e il fascino del faro di Finisterre

Dopo Santiago, l’ultima tappa simbolica del nostro viaggio in Galizia è Finisterre (Fisterra in galiziano), punto d’arrivo naturale e spirituale del Cammino di Santiago

Qui si trova il “Chilometro 0”, il cippo che segna ufficialmente la fine del percorso per molti pellegrini, che dopo aver raggiunto la Cattedrale di Santiago proseguono fino a questo promontorio spazzato dal vento.

Finisterre si trova lungo la Costa da Morte, un tratto di litorale galiziano famoso per la sua bellezza selvaggia ma anche per i numerosi naufragi che si sono verificati nei secoli. Il nome, Costa della Morte, deriva proprio dalla forza dell’oceano e dalla pericolosità delle sue acque, che oggi incantano con scogliere imponenti, baie solitarie e panorami sconfinati.

Il faro di Finisterre, affacciato sull’Atlantico, è il simbolo del luogo: segna idealmente il punto dove la terra finisce e inizia l’infinito. In estate, visitarlo richiede un po’ di pazienza: l’unica area sosta camper in paese si riempie presto e salire fino al faro sperando di parcheggiare è quasi impossibile nelle ore di punta, a causa delle tante auto dei visitatori.

Noi abbiamo scelto un’altra strategia:

  • Parcheggio gratuito in paese, comodo per una passeggiata fino al porto.
  • Dal centro si può raggiungere il faro a piedi: il percorso è di circa 3,5 km. La prima metà è in parte ombreggiata da alberi, mentre la seconda si apre sotto il sole, con viste spettacolari sull’oceano.
  • Arrivo al faro, oltre al panorama mozzafiato, si trova un piccolo bar dove gustare ottime birre locali, come la Estrella Galicia, e bevande fresche, oltre a qualche negozio di souvenir perfetto per un ricordo speciale.
  • Sosta gastronomica in un locale tipico sul lungomare, con pesce fresco e frutti di mare, tra le specialità più apprezzate della Galizia.
Il faro de finisterre

Nemina e la spiaggia dei surfisti

Dopo la visita a Finisterre, abbiamo deciso di non fermarci a La Coruña: non avendo trovato un’area di sosta camper adeguata, abbiamo preferito concentrare il nostro tempo sulle spiagge e le scogliere della Galizia

L’obiettivo era avvicinarci alla famosa Playa de las Catedrales, che richiede una prenotazione anticipata per poterla visitare.

Per spezzare il viaggio e goderci ancora un po’ di costa atlantica, ci siamo diretti verso Nemiña, una tappa a metà strada. 

La nostra scelta è stata quella di fermarci in un campeggio attrezzato con tutti i servizi: elettricità, carico e scarico, docce calde e accesso diretto alla spiaggia. Il costo è di circa 35 € a notte per il camper con due persone, con un supplemento di 7 € per ogni ospite aggiuntivo.

La spiaggia di Nemiña è un piccolo paradiso per gli amanti del surf: un’ampia baia battuta dal vento e dalle onde, dove si incontrano principianti e surfisti esperti.

Qui il ritmo rallenta e le giornate scorrono al suono costante dell’oceano, in attesa della prossima meta del nostro viaggio: la spettacolare Praia das Catedrais e, successivamente, la vivace Pamplona.

Una formazione rocciosa a Praia das Catedrais

#8 tappa: Praia das Catedrais, quando la natura scolpisce la pietra

Lasciata Nemiña, ci spostiamo verso la costa nord-orientale della Galizia per raggiungere una delle spiagge più spettacolari di tutta la Spagna: la Praia das Catedrais (in castigliano, Playa de las Catedrales).

Il suo nome deriva dalle maestose formazioni rocciose scolpite dal vento e dall’oceano, che ricordano gli archi e le navate di una cattedrale gotica.

L’ingresso alla spiaggia è consentito solo con la bassa marea, quando si può camminare tra gli archi naturali e i corridoi scavati nella roccia.

Per questa escursione il nostro consiglio è quello di prepararvi a scattare un centinaio e passa di fotografie.

Ecco alcuni suggerimenti per vivere al meglio questa esperienza:

  • Accesso su prenotazione. Nei mesi estivi e nei periodi di alta affluenza, per visitarla è obbligatorio prenotare gratuitamente sul sito ufficiale della Xunta de Galicia, indicando data e orario.
  • Come abbiamo fatto noi – Abbiamo scelto di fermarci nella vicina Ribadeo dove si trova un supermercato Eroski con area camper gratuita, dotata di carico e scarico. 
  • Aspettare che gli altri vadano via: abbiamo atteso il momento dell’alta marea per avvicinarci alla spiaggia e trovare posto nel parcheggio camper gratuito e senza servizi.
  • Mattina presto o sera tardi: il giorno successivo, di primo mattino e con la bassa marea, abbiamo visitato la Praia das Catedrais senza la calca di turisti, godendoci appieno il silenzio e la maestosità del luogo.
  • Quando andare – Il momento migliore è proprio quello che abbiamo scelto: mattina presto o tardo pomeriggio, sia per evitare la folla sia per godere della luce radente che esalta i colori delle rocce e dell’acqua.

La sensazione di camminare in mezzo a queste imponenti sculture naturali, con il rumore dell’oceano in sottofondo, è un’esperienza che resta impressa a lungo.

#9 e ultima tappa: Pamplona, storia e sapori della Navarra

Dopo la magia dell’oceano e delle scogliere galiziane, il nostro itinerario in camper lungo la Spagna del Nord si chiude a Pamplona, capoluogo della Navarra e città dal fascino unico. Famosa in tutto il mondo per la corsa dei tori durante la Festa di San Fermín – evento che ogni luglio attira migliaia di visitatori – Pamplona ha molto da offrire anche fuori stagione.

Abbiamo sostato all’Área de autocaravanas de Pamplona (Av. de Guipúzcoa, 1-409), una sistemazione pratica e comoda, situata vicino alla caserma dei vigili del fuoco. L’area è a pagamento (10 € al giorno con elettricità inclusa) e dispone di tutti i servizi principali: carico e scarico, corrente e acqua potabile. Il pagamento avviene tramite distributore automatico, ma prima di entrare è bene controllare che ci sia posto, perché l’accesso non è automatizzato e i posti sono limitati.

Cosa fare e vedere a Pamplona

Dal parcheggio, il centro storico è facilmente raggiungibile: basta prendere l’ascensore panoramico che porta al parco superiore e, da lì, proseguire a piedi verso l’arena dei tori. In pochi minuti si è già immersi nell’atmosfera vivace della città, tra vicoli medievali, palazzi signorili e piazze eleganti come Plaza del Castillo, il cuore pulsante di Pamplona.

L'arena dei tori di Pamplona

Passeggiando, si incontrano tratti delle antiche mura rinascimentali, perfettamente conservate, e si possono visitare luoghi simbolo come la Cattedrale di Santa María la Real, con il suo chiostro gotico tra i più belli d’Europa.

La città è anche un paradiso gastronomico: i bar di pintxos offrono un’infinità di assaggi, dal pesce fresco ai salumi tipici, accompagnati da un bicchiere di vino navarro o da una cerveza artesana prodotta in zona.

Pamplona ci ha regalato una chiusura di viaggio perfetta: una città che unisce tradizione e modernità, capace di accogliere i visitatori con calore e autenticità. Un ultimo brindisi alle avventure vissute e… alla prossima strada da percorrere.

Consigli e informazioni utili per chiudere il viaggio

Siamo giunti alla fine di questo itinerario in camper che in 16 giorni ci ha portato a percorrere circa 4.000 chilometri, non solo lungo il Nord della Spagna ma anche nel tragitto francese e italiano di andata e ritorno. Abbiamo attraversato quattro regioni spagnole – Paesi Baschi, Cantabria, Asturie e Galizia – per poi rientrare passando per la Navarra.

Prima di tornare a casa ci siamo concessi due tappe intermedie in Francia, a Carcassonne e nelle Camargue: ve le racconteremo presto in articoli dedicati.

Un viaggio che ha unito città d’arte e di mare, piccoli borghi, spiagge selvagge e scogliere imponenti, sempre con quella sensazione di libertà che solo il camper sa dare.

Lungo il percorso abbiamo scoperto che viaggiare in camper in Spagna è comodo e ben organizzato:

  • Le autostrade AP (a pagamento) si alternano alle autovías A (gratuite), entrambe in ottime condizioni. I costi dei pedaggi sono comunque contenuti rispetto ad altri Paesi europei, così da poter scegliere di volta in volta in base a tempi e budget.
  • La sosta libera è vietata, ma le aree camper sono numerose, ben distribuite e spesso gratuite o a prezzi contenuti. Nei punti più turistici conviene arrivare presto per trovare posto.
  • Le spiagge lungo le coste sono tutte gratuite, un valore aggiunto per chi ama il mare e vuole viverlo senza spese extra.

Il clima atlantico regala estati fresche, vento quasi costante (ma mai fastidioso) e qualche pioggia improvvisa. Anche ad agosto le notti possono essere fredde: una felpa e un sacco a pelo caldo sono indispensabili.

Per i rifornimenti:

  • Il gasolio è leggermente meno reperibile nelle zone isolate, quindi meglio fare il pieno quando possibile.
  • I supermercati non mancano: il Mercadona è tra i migliori per qualità e prezzi, e in molte zone l’acqua si vende solo in bottiglioni da 5 o 8 litri, una scelta ecologica perfetta per chi viaggia in camper.

Viaggiare lungo la Spagna del Nord significa lasciarsi sorprendere: da una curva può aprirsi una scogliera a picco sull’oceano, in un borgo si può trovare un mercato vivace, e persino una piccola area sosta può regalare un tramonto indimenticabile. 

È un percorso da fare senza fretta, lasciando spazio all’imprevisto, perché qui ogni deviazione può diventare un ricordo da portare a casa.

Una precisazione però è doverosa: l’itinerario che abbiamo seguito è stato pensato e vissuto con un camper mansardato, con tutto ciò che comporta. Strade strette, parcheggi limitati e aree sosta non sempre accessibili a mezzi ingombranti richiedono un po’ di attenzione in più.

Certo! Tutto questo fa parte del viaggio: imparare ad adattarsi ai limiti del mezzo e trasformarli in parte dell’avventura.

E se il Nord non fa per te o vuoi semplicemente scoprire un’altra faccia della Spagna, puoi dare un’occhiata anche al nostro articolo dedicato al Sud della Spagna, tra sole, cultura e paesaggi mediterranei.

Per noi questo viaggio è arrivato al termine, ma la voglia di rimetterci in strada non si spegne mai: ogni fine tappa è solo l’inizio di una nuova avventura.

Copywriter SEO & Blogger Navigo nel fantastico mondo del web creando contenuti per blog, siti aziendali, magazine e progetti editoriali. Un occhio alla SEO, un orecchio al tono di voce scalando vette virtuali che diventano reali nelle giornate di sole. Ho una passione per i libri fantasy, le ambientazioni gotiche, la birra irlandese e camminare senza una meta tra i sentieri di montagna.